Italia
Il presidente della Società italiana di Psichiatria Forense, Giancarlo Nivoli, nell’incontro su violenza e minori organizzato nell’ambito del convegno della Società italiana di Psicopatologia, svoltosi a Roma, ha riportato l’attenzione dei convenuti sull’argomento Tv e minori.
Un tema molto sentito oggigiorno, che ha spinto il Ministero delle Comunicazioni a istituire un Osservatori per vigilare sul rispetto del codice di autoregolamentazione di Tv e minori.
Le campagne di sensibilizzazione sono notevoli, come anche le denunce presentate all’Osservatorio, per evitare la trasmissione di alcuni programmi ritenuti inquietanti e non adatti alla fasce orarie di prima serata, quando davanti ai teleschermi ci sono milioni di bambini, non sempre con accanto un genitore.
Un esempio è stato il recente caso del documentario ¿Living Michael Jackson¿, che doveva essere mandato in onda lunedì scorso alla 21 sulle reti Mediaset.
Il programma era stato ampiamente criticato per la testimonianza del cantante americano, che nell’intervista ammette di aver un ambiguo rapporto con i bambini.
Grazie alle polemiche sollevate, si è ottenuto almeno lo spostamento in seconda serata della trasmissione.
Adesso a rendere ancora più importante l’impegno a tutela dei miniori è arrivata la dichiarazione di Nivoli.
Il presidente Società italiana di Psichiatria Forense ha infatti, rilevato che è una forma di abuso lasciare ogni giorno un bambino da solo davanti alla televisione o a navigare in Internet per 3-4 ore.
L’esperto ha rilevato che lasciare i bambini da soli davanti alla Tv per ore è una forma di abuso ¿¿sotto il profilo psicologico e criminologico ed è una forma di abbandono perché non si da¿ al bambino il rapporto di vicinanza fisica, emotiva e culturale¿. Si lascia invece che il bambino viva in un mondo virtuale, ha commentato Nivoli.
Le stesse osservazioni, ha precisato lo psichiatra, sono note da tempo agli esperti e pubblicate nel Tratto italiano di psichiatria, il cui autore è lo stesso Nivoli.
Lasciare i bambini soli, liberi di fare zapping o di navigare in rete è una forma di trascuratezza equivalente alla negazione di un abbigliamento adeguato, di cure igieniche e mediche, della scuola.
Nivoli intravedrebbe in questo comportamento una forma di abuso tipicamente occidentale e delle società industrializzate. Sicuramente non paragonabile ai gravissimi abusi subiti nei Paesi in via di sviluppo dai milioni di bambini denutriti, dai 300 milioni di bambini costretti a lavorare e dalle bambine che subiscono la clitoridectomia e l’infibulazione.
La trascuratezza, ha proseguito, è uno dei quattro principali tipi di abuso subiti dai minori, accanto a maltrattamenti fisici, maltrattamenti psicologici, abusi sessuali.
Questi ultimi comprendono non solo l’atto di violenza, ma sguardi, parole volgari a sfondo sessuale, lasciar vedere filmati erotici o far assistere a rapporti sessuali.