Italia
Interesse e partecipazione stanno caratterizzando i primi giorni della campagna che Puntoit e Key4biz.it hanno lanciato a sostegno della Proposta di Legge Campa-Palmieri a favore della piena accessibilità dei siti internet a favore dei disabili. E¿ necessario procedere con velocità ed efficacia, per una approvazione che colga significativamente il segnale forte dell¿Anno Europeo del Disabile e perché potrebbe accompagnare e concludere il semestre di Presidenza italiana in Europa, con una forte affermazione del sistema Paese contro tutti i Divide Digitali.
Puntoit e Key4biz.it hanno inviato una prima lettera a tutti i membri della Camera sollecitando una partecipazione attiva all¿iter previsto per l¿approvazione.
Stanno già arrivando le prime risposte dei parlamentari più attenti.
Puntoit e Key4biz.it pubblicheranno dal prossimo lunedì sui rispettivi siti gli elenchi aggiornati in tempo reale dei parlamentari che hanno sottoscritto la legge e di quelli che non lo hanno fatto ancora o hanno posto un rifiuto.
Qualche giorno fa abbiamo intervistato l¿On. Antonio Palmieri, cofirmatario della Proposta di legge, che ha colto l¿occasione per lanciare un messaggio ai colleghi invitandoli ad intervenire e migliorare il testo, alla ricerca di una piattaforma comune, fuori dagli schieramenti politici tradizionali.
In occasione di una prima verifica tra parlamentari ed associazioni di categoria, tenutasi presso gli Uffici della Camera, abbiamo posto alcune domande al primo firmatario della Proposta di legge, l¿On. Cesare Campa.
Veneto, eletto nel Collegio di Chioggia, laurea in lettere, ma con una lunga attività commerciale alle spalle, membro della Commissione Lavoro Pubblico e Privato, l¿On Campa unisce alla concretezza dei veneti la speranza che questa occasione possa creare le condizioni per lanciare un segnale forte.
D. Allora, internet accessibile a tutti, accessibile ai portatori di handicap; On. Campa, come nasce l¿iniziativa da lei promossa e quali sono le circostanze che l¿hanno promossa?
R. L¿iniziativa nasce dalla conoscenza di alcune realtà che definirei di ¿accesso negato¿ alle informazioni da parte di alcuni amici. Chi di noi non ha amici o conoscenti che si confrontano ogni giorno con i problemi del mondo dei disabili. Io sono stato anche assessore alla Formazione e Lavoro e ho conosciuto il problema in tutti i suoi aspetti. Ho partecipato a gruppi di lavoro ed iniziative tese a promuovere i nuovi processi di inclusione, in tendenza opposta a quella che per anni ha determinato e favorito l¿esclusione di tutte quelle persone che potremmo indicare più correttamente come persone ¿diversamente abili¿.
Oggi, non consentire concretamente l¿accesso al lavoro a queste persone è un danno per l¿intera società. Non c¿è solo il collocamento obbligatorio per alcune categorie, come diritto sacrosanto, c¿è anche un collocamento che valorizza le persone che, proprio in funzione della loro disabilità, vedono il lavoro come una fonte di forte emancipazione sociale e di soddisfazione personale, di inserimento e riconoscimento in seno ad un aggregato sociale. Oggi, non consentire a queste persone, che hanno superato ben altre barriere, le nuove barriere poste dai servizi di telecomunicazione e di informazione, mi sembra (e non può che sembrare a tutti) una cosa fuori dal tempo. Ecco perché questa nostra proposta vuole affermare il diritto da parte di tutti i cittadini all¿accesso ai servizi ed alle risorse telematiche.
D. Lei ha usato il termine di ¿inclusione¿, che è lo stesso usato nel Piano Europeo e-Europe2002, e dall¿altra pone un problema di ordine sostanziale non indifferente, ovvero che al digital divide si potrebbe affiancare una sorta di social divide, ovvero una condizione di esclusione a danno delle fasce socialmente più deboli. Ho capito bene? È questa la cultura che sostiene l¿iniziativa?
R. Esatto e questo per noi è un elemento fondamentale. Noi dobbiamo impegnarci perché sia consentito a ciascun individuo di essere parte attiva. Noi chiediamo a ciascuno di essere protagonista e dobbiamo creare le condizioni perché ciascuno possa realizzare quanto detto.
D. Parliamo delle parti politiche. Ci risulta che l¿iniziativa della Proposta di Legge Campa-Palmieri sia stata accolta con interesse da ampi settori della maggioranza. Quali sono le azioni che state promuovendo in ambito parlamentare per sensibilizzare i colleghi?
R. Noi, Palmieri ed io, abbiamo predisposto il testo, abbiamo chiesto ai colleghi parlamentari di dare la loro prima adesione entro il 18 di febbraio. Come lei sa la legge è stata presentata a dicembre 2002 perché volevamo dare questo segnale molto forte prima dell¿inizio dell¿Anno Europeo dedicato alla Disabilità. Il 18 febbraio ha rappresentato una prima scadenza formale e convenzionale. Abbiamo steso il testo, abbiamo avuto delle indicazioni per correggerlo, presentando il testo acquisito il 18 febbraio con le firme dei parlamentari che avevano sottoscritto per primi la Proposta di Legge. Devo dire che in questa prima tappa abbiamo raccolto circa 130 adesioni di colleghi, moltissimi di Forza Italia, ma con una trasversalità che ha toccato tutti i gruppi parlamentari. Parallelamente continua la nostra azione di sensibilizzazione nei confronti del Parlamento, entro la settimana invieremo una lettera a tutti i colleghi, ovvero immediatamente dopo l¿incontro con tutti i colleghi che hanno già sottoscritto la Proposta e con le associazioni rappresentative del mondo dei disabili. Con questa lettera vogliamo far presente a tutti i colleghi parlamentari di tutti i gruppi politici lo stato attuale delle cose, ivi comprese tutte le modifiche e gli interventi migliorativi che sono stati apposti, chiedendo a tutti i colleghi di partecipare attivamente all¿iter della Proposta di Legge. Francamente mi sembra di poter dire che l¿obbiettivo di questa nostra Proposta ha raccolto consensi da tutti gli schieramenti politici e questo è un dato di grandissima importanza.
D. In effetti questo potrebbe costituire realmente un caso senza precedenti. D¿altra parte, se una legge parla di inclusione deve evitare il rischio di qualunque esclusione di tutte le forze che possono supportarla, sollecitando la sensibilità di tutti per un obbiettivo di comune interesse. O sbaglio?
R. Credo che questo sia il nocciolo del problema e sia un fatto veramente importante, dal punto di vista politico e parlamentare. Noi stiamo facendo una legge che tende all¿inclusione, che non può puntare all¿esclusione di una parte politica su un principio così fondamentale. Possiamo dividerci su tante altre questioni o su tutto il resto, ma non su questo principio o su argomenti come questo.
Questo è anche compito vostro, come mezzi di comunicazione, anche a voi tocca uno sforzo per allargare sempre più la conoscenza intorno a questa tematica. Sappiamo che ci sono alcune iniziative in atto nel Paese, facciamole convergere; noi faremo la nostra parte soprattutto in sede di dibattito parlamentare, che credo e spero inizierà molto presto.
Il Governo, da canto suo, presenterà una propria iniziativa ma se ci sarà la disponibilità avremo l”opportunità di far convergere tutte le azioni. E¿ molto importante che vi siano anche altre iniziative, ma ripeto, qualunque sia la provenienza politica, è utile farle convergere su un unico testo, una piattaforma condivisa che porti ad una risoluzione del problema, con l¿obbiettivo di realizzare quella inclusione di cui si parlava prima, dando anche quel segnale forte di cui il Paese ha bisogno.
D. A partire dall¿iniziativa di oggi che rappresenta un primo momento di verifica, quale saranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi le tappe principali dell¿iter parlamentare della Proposta di legge?
R. Questa è una legge che io e Palmieri abbiamo pensato e proposto, come punto di partenza. La legge è a una prima verifica con le parti sociali, con le persone più sensibili a queste tematiche. Partecipano circa 40 associazioni che vengono per dare il loro contributo, quindi è una proposta che nasce come stimolo e come apri-pista, una proposta aperta e pronta a cogliere le indicazioni di quelli che sono innanzitutto gli utilizzatori, i fruitori. Noi volevamo indicare un principio, e siamo pronti a correggere il nostro tiro anche dal punto di vista tecnico perché la nostra azione sia veramente rispondente a queste necessità. Quindi da oggi inizia formalmente, dal basso, la raccolta di ulteriori indicazioni, e parallelamente inizia anche l¿iter parlamentare, dando appunto il via libera al testo, che abbiamo modificato solo molto marginalmente. Ad esempio, la prima stesura parlava di disabili, espressione che abbiamo sostituito con ¿diversamente abili¿ e parallelamente abbiamo evitato di recepire osservazioni di merito perché ci farebbe piacere che esse diventassero parte integrante del lavoro propriamente parlamentare. Una data importante è il prossimo 5 marzo, giorno in cui il Governo attraverso un convegno vuol presentare un proprio Decreto Legge su queste tematiche. Quindi c¿è una sensibilità sia parlamentare che governativa su questi problemi. Il nostro obbiettivo è che entro il mese di luglio possa essere licenziato questo primo testo o un testo unificato. Non abbiamo problemi di primogenitura. Abbiamo fatto da apri-pista, siamo pronti anche a convergere su un altro testo. Entro giugno il Parlamento dovrà fare questo. E dobbiamo mettercela tutta perché questa data sia rispettata, perché se rispettiamo questa data c¿è tempo appena necessario perché il Senato possa dar luogo al proprio iter, con l¿auspicio di una promulgazione della Legge entro l¿anno.
Sarebbe un buon modo di chiudere significativamente l¿Anno Europeo del Disabile.
D. Al convegno di oggi partecipano anche numerose associazioni di categoria. Qual¿è il rapporto che avete instaurato con queste associazioni.
R. Ho cercato sin dal primo momento un contatto con tutte le associazioni. Ho ricevuto inizialmente molta cortesia ma anche un po¿ di diffidenza nel timore che ci potesse essere sotto quella sorta di speculazione politica che rende le cose un po¿ bugiarde. Credo si sia instaurato un rapporto di rispetto e di fiducia reciproca. Questo deve far parte del mestiere del parlamentare. Mi farebbe molto piacere non tradire le speranze che sono state riposte dal mondo delle persone diversamente abili a questa opportunità che apre una prospettiva. Abbiamo bisogno dell¿aiuto e della collaborazione di tutti.