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Marco Tronchetti Provera e Carlo Buora, rispettivamente presidente e amministratore delegato del Gruppo Telecom Italia, venerdì 14 febbraio hanno presentano alla comunità finanziaria gli obiettivi strategici del Gruppo per il prossimo triennio (2003-2005). Gli investimenti previsti saranno compresi tra i 14 e i 16 miliardi di euro, sostanzialmente in linea con quanto previsto per il triennio 2002-2004 (16 miliardi di euro). L¿indebitamento finanziario netto al 2005 è stimato intorno a 13 miliardi di euro. Il Gruppo prosegue così nella politica di riduzione del debito annunciata lo scorso anno, che si era posto come obiettivo il raggiungimento al 2004 di un livello di indebitamento inferiore ai 15 miliardi di euro. La manovra ha deluso però la Borsa, dove gli operatori si attendevano qualcosa di più sul fronte del taglio del debito: il titolo ha perso il 2,05% in una giornata comunque negativa per tutto il settore in Europa.
¿Sia Telecom Wireline, che Tim e Seat, hanno migliorato i loro risultati con migliori efficienze e nuovi prodotti sul mercato¿”, ha osservato con soddisfazione Marco Tronchetti Provera. ¿Si sono registrati importanti miglioramenti in termini di redditività e, grazie al recupero di efficienza e al raggiungimento degli obiettivi del piano di dismissioni, l”indebitamento finanziario si è ulteriormente ridotto al di là delle previsioni¿.
Per il triennio 2003-2005 restano inalterate, rispetto al triennio 2002-2004, le crescite medie annue relative ai ricavi (4-4,5%) e al margine operativo lordo (5-5,5%). Si prevede inoltre una crescita media annua del risultato operativo dell¿8-8,5%.
Il free cash flow previsto per il triennio 2003-2005 sarà di circa 30 miliardi di euro, in miglioramento, grazie all¿aumento della profittabilità e dell¿efficienze, rispetto ai 25 miliardi di euro previsti per il triennio 2002-2004.
L¿obiettivo di 2 miliardi di euro di efficienze, previsto nel triennio 2002-2004, viene incrementato di ulteriori 600 milioni di euro, grazie a un rigido controllo dei costi operativi, una politica di investimenti selettiva, una forte focalizzazione per lo sfruttamento delle sinergie a livello di Gruppo e la centralizzazione degli acquisti.
¿Il 2002 – ha detto Tronchetti – è stato un anno di fortissima erosione nei cambi; è difficile, a buon senso, che si riproduca la stessa situazione nel prossimo triennio. Che poi la riduzione del fatturato sia connessa solo a fattori di cambio e al cambiamento dell”area di consolidamento lo dimostra il fatto che, in generale, i risultati di gruppo sono migliorati¿.
Riccardo Ruggiero, Amministratore Delegato di Telecom Italia, ha presentato gli obiettivi strategici della Business Unit Domestic Wireline per il triennio 2003-2005. Ricavi stabili o in leggero aumento dello 0,5% medio annuo (erano flat nel piano 2002-2004). Per quanto riguarda il margine operativo lordo, la crescita media annua sarà compresa tra il 2 e il 2,5%, (2,5/3% nel piano 2002¿2004) mentre il rapporto MOL/ricavi previsto nel 2005 sarà superiore al 49%.
Sempre in base ai nuovi obiettivi, il tasso di crescita medio annuo del risultato operativo, nel periodo 2003-2005, sarà compreso tra il 4 e il 4,5%, e il rapporto tra quest¿ultimo e i ricavi, supererà il 31%.
Gli investimenti cumulati di Telecom Italia Domestic Wireline, per il triennio 2003-2005, saranno pari a circa 6.200 milioni di euro. Di questi l¿80% sarà destinato all¿innovazione. Nel piano 2002-2004 era previsto lo stanziamento di circa 6.700 milioni di euro.
Nel 2004, Telecom Italia prevede di raggiungere 1,9 milioni di accessi broadband nel mercato residenziale. A fine 2005 si prevede di raggiungere un target di 3,5 milioni di accessi broadband (residenziali, business e wholesale).
Per quanto riguarda gli abbonamenti Teleconomy, l¿obiettivo è di realizzare a fine 2005 circa 6,1 milioni rispetto ai 5,9 milioni previsti a fine 2004.
La quota di mercato relativa al traffico voce a fine 2005 sarà sostanzialmente in linea con quella di fine 2002.
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