Europa
Intervento di Erkki Liikanen, Membro della Commissione Europea, Responsabile per le Imprese e la Società dell”Informazione.
Signore e Signori, buon pomeriggio,
La TV digitale è davvero una priorità?
I quesiti posti dall”incontro odierno “La TV digitale è una priorità per l”Europa?” e “Quale ruolo essa gioca in un approccio multipiattaforma?”, ci invitano a riflettere innanzitutto sugli effettivi benefici di cui la TV digitale è portatrice.
Una volta individuati con chiarezza tali vantaggi potremo interrogarci su come essi possano soddisfare determinati obiettivi di policy e se, più in generale, tutto ciò giustifichi realmente l”intervento pubblico. Ma ancor prima è necessario sottolineare che la TV digitale è una concreta realtà multipiattaforma. E per quanto il dibattito sullo switch-over dall”analogico al digitale si sia concentrato prevalentemente sulla TV terrestre, esistono anche altre reti televisive digitali, ossia il cavo, il satellite e a breve l”ADSL. Ciascuna soluzione presenta i punti di forza tecnologici e commerciali e, parimenti, peculiari punti deboli. La TV terrestre, ad esempio, è dotata di una ampiezza di banda relativamente limitata, se comparata alla rete cablata, tuttavia è in grado di supportare i servizi mobili.
Benefici della TV digitale
In linea di massima, la TV digitale risponde a tre essenziali vantaggi:
Prima di tutto, essa consente una maggior quantità e qualità dei servizi; non solo un più elevato numero di canali ed una migliore qualità dell”immagine, ma anche nuovi servizi interattivi e di scambio dati, ovvero quelle applicazioni che sono spesso definite come i veri servizi della “Società dell”Informazione”. Magari con qualche differenza. La TV cablata offre una tipologia di comunicazione bi-direzionale su un singolo network mentre quella terrestre, e nella maggior parte dei casi anche quella satellitare, è costretta ad appoggiarsi ad una rete secondaria per garantire il canale di ritorno.
In secondo luogo, la TV digitale alimenta lo sviluppo tecnologico complessivo, aumenta le opportunità per i nuovi players operanti nei vari segmenti che compongono la catena del valore e, di conseguenza, favorisce la competizione.
Infine, in ambito di distribuzione televisiva terrestre sussistono potenzialità e disponibilità di spettro maggiori rispetto ad altre modalità distributive, ma soltanto dopo il definitivo switch-off delle trasmissioni analogiche.
Proprio la considerazione di come questi fattori possano generare un impatto positivo sulla società e sull”economia europee, la TV digitale merita di essere incoraggiata e sostenuta.
Il ruolo della Commissione nella TV digitale
A questa logica si è ispirata l”azione della Commissione Europea ed i medesimi principi orienteranno le iniziative future, con un sostegno fattivo e concreto allo sviluppo TV digitale in Europa, che si traduce in una molteplicità di importanti strumenti. Vi è innanzitutto il finanziamento europeo nell”ambito del programma di ricerca IST, mentre parallelamente va sottolineata la rilevanza del Piano d”Azione eEurope e le iniziative di policy ad esso connesse. L”ultimo documento al quale stiamo lavorando, peraltro ancora in fase di consultazione, si focalizza sulle ”piattaforme aperte per l”accesso ai servizi della Società dell”Informazione”. Quello successivo verterà sulla comunicazione nella migrazione da trasmissione televisiva analogica a digitale, e dovrebbe esser reso pubblico entro fine anno. Tutto ciò testimonia come siamo profondamente impegnati nel dibattito sulla TV digitale e come intendiamo orientare lo sviluppo del settore con una serie di iniziative di policy.
Il Piano eEurope riconosce e sostiene il ruolo della TV digitale nell”approccio multipiattaforma alla Società dell”Informazione. Nella fattispecie, la TV digitale contribuirà a rendere sempre più ampio e articolato l”accesso ai servizi di comunicazione e di informazione, ivi compresa la larga banda, a tutti i cittadini europei.
In particolare, l”eEurope prevede che gli Stati Membri rendano pubbliche entro la fine del 2003 le loro politiche relative allo switchover. Dibattiti e consultazioni, analisi di mercato e valutazioni sullo sviluppo prevedibile ed altre iniziative contribuiranno a rendere il processo quanto più trasparente possibile, semplificando le operazioni di definizione e di rispetto delle scadenze che saranno individuate.
Il nuovo quadro normativo per le commutazioni elettroniche include la gestione le reti televisive digitali e i servizi ad esse correlate, come ad esempio l”accesso condizionato. Tale quadro si basa su una sorta di neutralità tecnologica, incoraggiando competizione ed investimenti sul terreno concreto delle facilities offerte. Il che vuol dire favorire il sorgere di nuove reti, comprese quelle digitali televisive, e favorire di fatto il sopraccitato approccio multipiattaforma. La Raccomandazione sui Mercati Rilevanti, l”ultimo passo compiuto nel processo di implementazione del nuovo quadro, è appena stata adottata.
Ovviamente è sempre vivo il tema dell”interoperabilità dei servizi nell”ambito della TV interattiva. Come ben ricorderete, la Commissione aveva deciso di demandare tale questione al momento in cui il Nuovo Quadro Normativo fosse stato in vigore da almeno un anno, come richiesto dall”Articolo 18.3 della Direttiva Quadro. Abbiamo inoltre deciso di includere l”MHP nella lista degli standard possibili, perché venisse incoraggiato dagli Stati Membri. La lista è stata pubblicata il 31 dicembre.
A fine anno sarà resa pubblico un documento informativo sull”interoperabilità della TV interattiva atto a valutane il problema della standardizzazione.
Nel frattempo ci impegniamo a sostenere l”industria nel raggiungimento della piena interoperabilità nella Tv digitale. Il Multimedia Home Platform è finora l”unica API (Application Programming Interface) riconosciuta a livello europeo e, al momento, appare come il naturale strumento di realizzazione degli obiettivi previsti dall”Articolo 18. Certo si può procedere anche in altri modi. Sta all”industria definire e proporre soluzioni alternative sul mercato, conquistandolo, allo stesso modo di come dovrebbe fare con il Parlamento Europeo, gli Stati Membri e la Commissione.
L”affermazione della TV interattiva potrebbe contribuire a raggiungere un importante obbiettivo strategico, rendendo accessibili i servizi della Società dell”Informazione direttamente sullo schermo TV. Per entrare appieno nella “Information Society” abbiamo bisogno di strumenti alternativi e complementari al PC, orientati alla logica dell”inclusione. Il telefono cellulare costituisce un valido esempio. Basti pensare all”integrazione dei terminali mobili e dei ricevitori televisivi digitali terrestri. Individuare i più appropriati modelli di business farà la differenza.
Supporto pubblico per la TV digitale
Ricapitolando: i potenziali benefici della TV digitale per l”economia e la società europea sono stati identificati. Ora la domanda è: “quale deve essere il ruolo delle forze di mercato e delle Autorità nella promozione della Tv digitale?”
La risposta non è semplice, poiché, come accade negli altri settori ci sono molte possibili strade da percorrere per lo sviluppo del mercato. La TV digitale può evolversi in molte direzioni, con diverse implicazioni per l”utente finale. In definitiva, l”ampiezza e la giustificazione degli interventi pubblici, potrebbe variare da Paese a Paese.
Esistono, infatti, in Europa, 15 mercati televisivi nazionali. Ognuno ha specificità locali che influiscono sull”introduzione della Tv digitale. La commissione è cosciente di queste diversità e rispettosa dell”autonomia degli Stati Membri in fatto di broadcasting.
D”altra parte, l”ambiente televisivo in generale ha subito molti cambiamenti. Gli approcci al mondo della TV analogica non sono necessariamente applicabili a quello del digitale. Non solo per la tecnologia, ma anche per il mercato, più complesso e diversificato.
Come altri tipi di servizio, la Tv analogica, fu introdotta e sviluppata dalle autorità nazionali su reti terrestri. Il settore per anni è stato regolamentato pesantemente, in assenza di qualsiasi forma di competizione. I broadcaster pubblici garantivano l”accesso alle offerte TV di base a tutta la popolazione nazionale.
La situazione è gradualmente mutata: con l”apparizione di nuovi tipi di reti televisive 8 via cavo prima, via satellite dopo); con la liberalizzazione del mercato e l”introduzione di nuovi modelli di business; infine, con gli sviluppi tecnologici e l”introduzione del colore, degli schermi piatti, dei sistemi digitali ecc.
Ora la sfida è quella di rendere le tecnologie digitali accessibili a tutti, completando lo switchover sebbene questo non sia richiesto dalle normative dell”Unione. Del resto non si può replicare l”esperienza della Tv analogica, poiché il contesto è molto diverso. Non solo quello terrestre, anche per quanto riguarda i network. La distribuzione delle multi-piattaforme è realtà.
La convergenza digitale sfuma sempre più i confini tra la televisione e gli altri settori delle comunicazioni; le tecnologie e i mercati si evolvono in fretta; la competizione è serrata e l”offerta è molto diversificata.
Con queste premesse, bisogna rivedere le vecchie normative. In particolare per quanto riguarda l”evoluzione della struttura del mercato. I protagonisti hanno bisogno di libertà per definire i nuovi modelli di business che aiuteranno la diffusione delle reti televisive digitali. Le autorità dovranno focalizzarsi su una legislazione ben definita, dettagliata ed equilibrata.
Un sovraccarico di regolamenti nel nome dell”interesse generale, falserebbe gli incentivi. Un esempio positivo, nell”area delle tlc, è il successo dell”UE nell”approccio all”idea di un servizio di interesse generale, con il minimo di distorsione del mercato.
In questi termini, la transizione al mercato digitale è una grande sfida che va oltre il semplice ricambio di tecnologia. Le autorità possono certamente contribuire, ma non possono fare tutto da sole. La diffusione capillare della TV digitale sarà possibile solo attraverso la complementarità di reti, servizi e modelli di business differenti. Perciò non si tratta soltanto di multi-piattaforme, bensì di una vasta gamma di servizi e formule di business.
Di fronte a offerte sempre più differenziate, gli utenti sono sempre più attenti alla loro scelta in fatto di richiesta di servizi TV. E non vogliono tutti la stessa cosa: alcuni preferiscono avere a disposizione molti canali, altri una qualità visiva migliore, altri ancora servizi interattiv, o tutte queste cose insieme. I broadcaster devono portare il mercato al massimo con tutte queste offerte. La diversità dei servizi digitali si baserà sulla diversità dei contenuti che è il cuore della teletrasmissione europea.
La sfida è ora combinare la domanda con un”ampia disponibilità. In un”economia liberalizzata, il mercato ha la responsabilità primaria di trovare i modelli di business più soddisfacenti. Anche nella televisione free-to-air.
La Commissione Europea non si trova in una facile posizione, visto anche il difficile ambiente economico e politico che circonda la transizione verso la TV digitale. Ma questa non è una ragione per evitare la sfida. I benefici di cui i cittadini europei e l”economia godranno, saranno la soddisfazione per i nostri sforzi.
Grazie