Italia
Il Consiglio di Amministrazione della Rai ha approvato, ieri, l”accordo quadriennale con la Federcalcio per la cessione dei diritti televisivi sulle nazionali.
Alla federazione andranno complessivamente 109 milioni, dei quali 94 per le partite in casa, 10 per quelle in trasferta e 5 a titolo di minimo garantito sui diritti multimediali a banda larga.
Il direttore generale della Rai Saccà ha espresso soddisfazione per il raggiungimento dell”accordo, che segna anche una diminuzione della spesa considerando che il precedente contratto era di circa 125 milioni.
“Il contratto è fortemente innovativo – ha detto – e rappresenta un grande sforzo di fantasia manageriale. Abbiamo trovato il modo noi per risparmiare e la Figc per non rimetterci“.
Intanto, ieri, il Ministro delle Comunicazioni \Maurizio Gasparri\ ha incontrato i giornalisti dell”Usigrai, riuniti in Congresso.
Il ministro, nell”occasione, ha difeso il suo disegno di legge sul sistema radiotelevisivo, affermando “…Confrontiamoci, cerchiamo pure una sintesi, ma alla fine c”è anche il dovere di governare“.
Gasparri si è detto disponibile ad aprirsi a un dialogo con le opposizioni e le categorie interessate, purché si giunga presto all”adozione di una legge.
“…Una legge, che non è una resa dei conti, ma che è necessaria per evitare – aggiunge il ministro – che come sempre si prendano decisioni successive, che si vada avanti solo in base alle sentenze“.
Gasparri ha difeso la qualità dei programmi e, rispondendo anche ad alcuni degli appunti del segretario dell”Usigrai, Roberto Natale, ha respinto alcune critiche, come quelle di chi dice che il Ddl Gasparri, ”non difende il servizio pubblico”.
”…”E” un”accusa falsa – ha spiegato il ministro – perché la centralità della Rai resta, si aggiungono norme e regole per Tv e radio private, norme e regole che chiunque faccia informazione televisiva o radiofonica, secondo noi, deve rispettare“.
Per quanto riguarda le nomine del Consiglio Rai, altro argomento al centro delle polemiche politiche, Gasparri ha ricordato come nel disegno di legge si dice che queste devono essere sottoposte ai due terzi della maggioranza della Commissione Parlamentare di Vigilanza.
“…Un quorum qualificato, che magari non sarà facile raggiungere – ha detto – ma che garantisce anche la minoranza“.
I vertici, insomma, non saranno nominati dal governo, “…e anche il ministero del Tesoro – ha ribadito – avrà solo il compito di postino“, non appena sarà realizzata la privatizzazione della stessa Rai.
Il ministro ha anche parlato della privatizzazione, sottolineando che “…il modello che verrà utilizzato sarà quello della legge Ciampi, che già è stato utilizzato per Eni, e quindi non ci sarà nessun smantellamento“.