Europa
Strasburgo, 12 febbraio ¿ di Pierluigi Sandonnini.
La tv digitale è davvero una priorità per l¿Europa? Quale ruolo essa gioca nell¿approccio multipiattaforma, in modo sempre più attiguo al 3G? A questi quesiti ha cercato di dare risposta il workshop organizzato dall¿associazione Punto.it, che si è tenuto presso il Parlamento Europeo di Strasburgo l¿11 febbraio.
A premere non sono tanto i tempi previsti per lo switch-off, ovvero il definitivo abbandono del sistema analogico a favore di quello digitale, che solo il nostro Paese ha stabilito per legge entro il dicembre 2006, quanto la stringente necessità di allargare la base di utenza per i servizi della Società dell¿Informazione. La tv digitale terrestre, infatti, è il mezzo che consente, oltre a una migliore ricezione dei programmi televisivi, di coniugare l¿altissima penetrazione della televisione nelle famiglie europee con la fornitura di servizi elettronici. Dall¿eLearning all¿eGovernment, dalla telemedicina alla posta elettronica.
Ad aprire i lavori del workshop, Wim Van Velzen, Membro del Parlamento Europeo, che ha sottolineato come l¿Europa sia indietro rispetto al Giappone nello sviluppo di software per il 3G. ¿Perché il 3G ¿ ha detto Velzen ¿ è lì, non in Europa¿.
Umberto Vattani, Ambasciatore permanente presso la Ue in rappresentanza dell¿Italia, ha ricordato l¿importante occasione rappresentata per l¿Italia dal semestre di Presidenza europea.
Il ministro per le politiche europee, Rocco Buttiglione, citando lo slogan di eEurope 2005, ¿realizzare la maggiore economia al mondo basata sulla conoscenza¿, ha spiegato che questo vuol dire cambiare il modo di interpretare la realtà. Creare un mondo nuovo. Buttiglione ha inoltre ricordato il programma ¿e-Gov¿ lanciato dal ministro Lucio Stanca, con lo scopo di diffondere l¿IT nella pubblica amministrazione. Parlando di televisione, dopo aver accennato al limitato numero di attori presenti in molti mercati europei, Buttiglione ha affermato che per la transizione da analogico a digitale l¿Italia attende una comunicazione della Commissione europea.
Il tema dello switch-over è stato ripreso da Fabio Colasanti, Direttore generale Società dell¿Informazione della Commissione europea, che si è interrogato su come supportare questa evoluzione. Ribadendo la necessità di una piena interoperabilità e di piattaforme aperte, Colasanti ha ricordato le tappe della Consultazione pubblica lanciata dalla Commissione lo scorso 4 febbraio, e che avrà termine il 15 febbraio.
Il deputato europeo Reino Paasilinna ha evidenziato la necessità che si adottino tempi diversi per lo switch-over nei vari paesi europei. Secondo Paasilinna, per realizzare la convergenza fisso-mobile-tv digitale è necessaria l¿interoperabilità globale.
Enrico Manca, Presidente dell¿Isimm, ha ricordato i prossimi appuntamenti del semestre di presidenza italiana della Ue e la Conferenza di Stoccolma sulle radiocomunicazioni, che dovrà provvedere al riassegnamento delle frequenze. Il problema, secondo Manca, è se la transizione da analogico a digitale debba essere soft oppure imposta dai governi, con il relativo obbligo di acquisto dei set top box da parte dei consumatori.
Erkii Liikanen, Commissario europeo per la Società dell¿informazione, ha sottolineato i potenziali benefici per i cittadini europei derivanti dall¿adozione di piattaforme multimediali aperte. Per un rapido decollo della tv digitale ¿ ha proseguito Liikanen ¿ occorre che i regolatori non stressino troppo il mercato con una regolamentazione eccessiva. Per Liikanen, comunque, alla fine le scelte le fanno i consumatori, e ciò che i consumatori vogliono oggi nei servizi televisivi è un aumento di interattività, di scelta, di servizi.