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Cisco Systems ha annunciato che procederà legalmente contro Huawey Technologies – il maggiore produttore cinese di attrezzature per le telecomunicazioni – e alcune aziende associate, con l”accusa di violazione dei diritti di copyright.
Cisco chiederà ai giudici federali del Texas la restituzione degli introiti derivanti a queste aziende dall”uso improprio delle licenze dei propri software, illegalmente copiati ed utilizzati, anche se l”azienda californiana non quantifica il danno.
Sarebbe il primo caso di questo genere, sottolinea la portavoce di Cisco, nonostante la proprietà intellettuale dei software sia ultimamente un argomento molto dibattuto. Cisco sostiene, infatti, che Huawey abbia copiato di sana pianta alcune porzioni dei codici che gestiscono l”instradamento dei pacchetti dati attraverso i commutatori o i router, nonché “plagiato interi paragrafi” dei propri manuali tecnici. I sistemi di sicurezza dell”azienda californiana avrebbero, infatti, provato che i router “Quidway” della Huawey avrebbero più volte rimpiazzato i propri “senza conseguenze sulle performance o sulla sicurezza”.
Cisco afferma, inoltre, che il contenzioso non vuole essere un tentativo per liberarsi della concorrenza ma è, piuttosto, una questione di principio in difesa delle proprietà intellettuali dei propri prodotti.
Il processo sarà portato avanti nel Texas, dove Futurewey svolge le attività di ricerca, sviluppo, vendita e marketing per la casa madre Huawey, anche se sono in molti a pensare ad una scelta tattica, visto che il distretto è noto per la rapidità nella soluzione delle cause civili.
La contrapposizione USA-Cina in cause di questo tipo non è nuova: lo scorso anno la U.S. Trade Representative – l”agenzia responsabile del commercio internazionale – ha dichiarato che a causa dei comportamenti sleali dell”industria cinese, le aziende tecnologiche americane hanno perso il 15-20% del loro guadagno sui mercati asiatici.
Come membro del WTO (World Trade Organization) – di cui fa parte dal 2001 – la Cina dovrebbe cambiare le proprie leggi commerciali e adeguarle alle norme internazionali. A rendere ancora più difficile il dibattimento, il fatto che la maggior parte delle aziende cinesi sono di proprietà del governo. Recentemente, comunque, si è avuto il primo precedente interessante: la Corte Suprema cinese si è, infatti, pronunciata in favore dell”azienda olandese IKEA in una disputa contro una compagnia cinese accusata di uso non autorizzato di indirizzi web.
Il portavoce di Cisco ha dichiarato che un pronunciamento “favorevole” della Corte Texana potrebbe fermare “le azioni illegali della Huawey in tutto il mondo”, con il conseguente rafforzamento delle leggi internazionali sul copyright.
La Cina è considerato uno dei mercati in più forte espansione e le aziende internazionali sono in competizione per aggiudicarsi gli appalti per la costruzione dei network telefonici e informatici.
Cisco è presente in Cina dal 1994, con 4 uffici e 500 dipendenti e le vendite sul territorio, nel primo trimestre 2003, hanno rappresentato l”11% di quelle totali.
Huawey è un”azienda privata che realizza l”80% dei suoi guadagni in Cina. La sua sussidiaria Futurewey, nata lo scorso anno, sta pian piano usurpando la leadership di Cisco, grazie anche ai prezzi, inferiori quasi del 40% a quelli dell”azienda californiana.