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Una società di ingegneri fiamminghi sta tentando di portare la tecnologia digitale alla produzione cinematografica.
Sjoerd De Clerck di Barco, produttore di apparecchi per la proiezione nel Belgio occidentale, vorrebbe realizzare per il cinema quei cambiamenti che i CD hanno apportato nella musica, rimpiazzando il vinile con una tecnologia che non si logora con il tempo.
De Clerck, managing director di Barco Digital Cinema, sostiene che “Il cinema digitale dà allo spettatore dopo sei settimane di proiezioni la stessa immagine dei primi giorni. Pulita, stabile, senza graffi né fruscii”.
I proiettori digitali sono costosi ma eliminano la necessità di consegnare pesanti e costose pellicole di celluloide, usando invece segnali satellite inviati nelle sale da server via computer.
I cinema potrebbero impiegare la stessa tecnologia per trasmettere l”opera, le pièce teatrali ed eventi sportivi, in diretta o registrati.
Barco è una delle tre società al mondo, l”unica europea, che produce proiettori cinematografici digitali.
Convinto che il futuro della settima arte appartenga al digitale, anche Eastman Kodak, produttore di pellicola, ha deciso di investire in questo settore, convinto però che ci vorrà del tempo prima di arrivare un cinema interamente digitale e a buon mercato.
Gli spettatori hanno già visto film di successo come “Star Wars, l”attacco dei cloni” in 150 sale selezionate in tutto il mondo che usano il sistema digitale.
“…Non è il problema di cosa ma di quando”, dice da Londra Denis Kelly, responsabile per l”Europa di Kodak cinema, aggiungendo che “…la conversione sarà un processo lento e metodico”.
Resta un problema quello dei costi eccessivi. Il proiettore Barco di alta fascia per uno schermo di 15 metri costa 150.000 dollari. Mentre Il nuovo proiettore più piccolo per schermi da otto metri di multisala costa 100.000 dollari.
Un prezzo abbastanza alto, per i gestori che dovrebbero per questa somma sostituire i loro proiettori da 25.000 dollari, specie in un momento in cui il futuro digitale dell”industria cinematografica non è ancora ben definito.
Ma proprio gli incentivi economici potrebbero stimolare il settore. Dopo tutto, i 1.000-1.500 dollari del costo di una singola copia di pellicola sono molti di più di quanto costa inviare un film da 100-gigabyte via satellite a molte sale nello stesso tempo.
Questo vantaggio ha spinto le principali case di produzione di Hollywood a formare una cooperativa per sovrintendere al finanziamento del cinema digitale, sostiene il direttore generale di Barco.