Europa
Il ritardato arrivo sul mercatodei cellulari di terza generazione, uno dei fattori che ha causato il rinvio del lancio dei servizi in tutta Europa, non è più un problema.
Lo si apprende da un rapporto stilato dalla società di ricerca In-Stat/MDR che conferma l”impegno dei fornitori nel rimediare ai danni di questi mesi. I nuovi apparecchi sono pronti e le scorte tali da consentirne, finalmente, il lancio sul mercato.
“Il prossimo ostacolo da superare sarà la diffidenza del pubblico” dice Neil Strother, Senior Analyst di In-Stat/MDR. Ma non è il solo: bisogna, infatti, testare i nuovi cellulari 3G che dovranno rispettare oltre 1000 parametri – rispetto ai 300 dei telefonini GSM – prima del via libera alla commercializzazione. Bisognerà poi ottimizzare il sistema di trasferimento delle chiamate vocali in modo che non si verifichino problemi nel passaggio dalle vecchie reti a quelle UMTS. I software degli apparecchi 3G presentano, inoltre, ancora qualche difetto: i modelli di NTT DoCoMo, per esempio, avevano problemi di ricezione delle chiamate in entrata quando il telefono era in modalità stand-by.
Questi problemi saranno, comunque, risolti al più presto, dicono dalla In-Stat/MDR e gli operatori europei potranno seguire la scia di Hutchison Whampoa, prima azienda a lanciare i servizi 3G in Italia e Gran Bretagna, col marchio “3”.
Secondo la società di ricerca saranno oltre 2 milioni gli apparecchi UMTS messi in commercio entro il 2004, almeno stando alle prenotazioni dei rivenditori. Le previsioni potrebbero però essere riviste al rialzo se la rete di Hutchison proverà di essere soddisfacente e se le condizioni dell”intero settore miglioreranno.
L”unico fattore che potrebbe limitare il successo delle tecnologie di terza generazione è il prezzo dei telefonini, che per il momento si aggira tra i 500 e i 900 euro.