Mondo
I dirigenti delle maggiori aziende tecnologiche mondiali, riuniti a Davos in occasione del World Economic Forum, hanno preferito non azzardare previsioni riguardo una possibile ripresa del settore. Dopo lo scoppio della bolla speculativa, infatti, i signori della tecnologia rifiutano di predire una ripresa del settore e restano stabili su previsioni pessimistiche.
Bill Gates ammette che “la situazione è piatta…non ci sono grandi variazioni al rialzo degli investimenti…” e tutti ricordano le parole dell”economista americano Shiller, che per primo, in pieno boom della New Economy, denunciò l”eccessiva euforia dei mercati, quando ancora nessuno avrebbe previsto la catastrofe che colpì il Nasdaq.
John Chambers, CEO di Cisco, ha sottolineato la volatilità delle previsioni a breve termine: quando nella scorsa primavera si era registrato un primo lieve rialzo, tutti avevano dato per certa l”imminente ripresa, ma le previsioni sono state subito smentite dal rallentamento che ha caratterizzato le Borse subito dopo l”estate.
Anche Scott McNealy, CEO di Sun Microsystems – l”unica azienda ad aver archiviato l”ultimo trimestre fiscale con risultati migliori del previsto – esita a parlare di trend di rialzo. “Chiunque abbia provato a fare previsioni, è stato smentito dai fatti” ha detto McNealy.
Per quanto riguarda le previsioni d”investimento per il 2003, è sempre il pessimismo a farla da padrone: Ulrich Schumacher CEO di Infineon, afferma senza mezzi termini “non sono molto ottimista su una ripresa del settore in Europa, almeno non nel 2003”. Ecco perché molte aziende continuano a tagliare gli investimenti, in alcuni casi – quello di KT Corp, la maggiore azienda di telefonia fissa sudcoreana – fino al 10%.
“E” finita l”epoca della tecnologia fine a se stessa” sottolinea Chambers, che afferma anche che i venti di guerra fanno crollare le speranze, già esigue, di ripresa economica globale.
E c”è da credergli se quasi tutti produttori di chip – tra cui Intel, STMicroelectronics e Infineon – hanno già confermato la riduzione del budget che, nelle previsioni più ottimistiche, sarà comunque stabile sui livelli del 2002.