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Antonio Baldassarre, presidente della Rai, non darà le dimissioni dall”emittente pubblica e ha anche dichiarato di condividere le critiche del Financial Times sulla qualità dei programmi televisivi italiani.
La dichiarazione di Baldassarre alla stampa arriva mentre sta per essere firmato il nuovo Contratto di servizio tra Rai e Ministero delle Comunicazioni, relativo al triennio 2003-2005.
Inoltre proprio quando la terza sezione del Tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato dall”Intesa dei consumatori (Adusbef, Adoc e Federconsumatori) sulla legittimità dell”attuale composizione del Cda Rai.
Baldassarre, ex presidente della Corte Costituzionale, ha aggiunto “…Cercherò di completare il mio incarico…potrei essere revocato da un voto dei due terzi della commissione di Vigilanza che era e resta l”unico strumento”.
Nel novembre scorso tre dei cinque consiglieri Rai, Carmine Donzelli, Luigi Zanda e Marco Staderini si sono dimessi dal Cda per non condivisione della gestione di Baldassarre e del direttore generale Agostino Saccà.
Il Cda lavora adesso soltanto con Baldassarre e il consigliere Ettore Albertoni.
Riguardo invece alla gestione finanziaria il presidente ha dichiarato che impegnerà al massimo l”emittente di Stato nel tentativo di razionalizzare le spese, raggiungendo l”obiettivo di risparmio di 20 milioni di euro per la fine del 2003.
“…La Rai ha speso molto nell”intrattenimento. Anzi troppo”, ha detto Baldassarre, che si è impegnato a non accettare più un contratto così costoso come quello per lo spettacolo di Morandi del sabato sera.
Tornando sulla polemica aperta dall”articolo di Tobias Jones del Financial Times, che critica aspramente i programmi di entertainment della Tv italiana, definiti un cumulo di volgarità, Baldassarre accetta le accuse.
Il presidenteammette che spesso“…Si ricorre al soft porno, con ragazza spogliate, quando non c”è alcun bisogno”, riferendosi alla presenza in programmi di intrattenimento di donne in mutande e reggiseno.
Baldassarre ha anche detto che “…Il direttore generale si è impegnato a rivedere da subito molti programmi alla luce di questo dibattito”.
Il presidente aggiunge anche che sui contenuti della programmazione televisiva interverrà anche il Contratto di servizio, come annunciato nei giorni scorsi dal Ministro per le Comunicazioni Maurizio Gasparri.
In particolare, sarà istituita una “Commissione per la qualità″ dei programmi, formata da due rappresentanti dell”azienda, due del Consiglio degli utenti e un osservatore del ministero della Comunicazione, con il compito di verificare il rispetto del pluralismo in Tv, ma anche di vigilare sui programmi per evitare che vengano trasmesse scene eccessivamente violente o indecenti.