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La piattaforma SuSe Linux ha ottenuto la certificazione di sicurezza Evaluation Assurance Level 3 (EAL3) che consentirà al sistema operativo basato su Linux di accedere all¿importante mercato delle forniture governative negli Usa.
Il SuSE Linux Enterprise Server (SLES), appena inglobato da Novell per 210 milioni di dollari, aveva ottenuto nell¿agosto dello scorso anno il livello EAL2 (Evaluation Assurance Level 2), secondo una classificazione internazionale chiamata Common Criteria, essenziale per entrare nel mondo delle applicazioni militari e governative, competendo direttamente con i costosi sistemi Solari, HP-UX, AIX, nonché con i prodotti Microsoft, che hanno tutti una certificazione EAL4 (la scala arriva fino al livello 7).
La certificazione EAL 3 permetterà a Linux di essere utilizzato anche dal Dipartimento della Difesa nelle applicazioni militari mission-critical. Questo tipo di attestazione verifica moltissimi aspetti del software, tra cui anche la sua vulnerabilità a tentativi di hacking e la sua sicurezza in generale.
Il costo della certificazione è stato sostenuto da IBM, che ha già adottato la piattaforma per supportare Linux sulle proprie cinque linee produttive di server, ed è stata realizzata in un centro indipendente in Germania.
SuSe Linux in Europa è la piattaforma di supporto a Linux più diffusa e negli Usa è seconda per popolarità a Red Hat, sostenuta da Dell.
Red Hat sta lavorando alacremente assieme a Oracle per ottenere la certificazione AEL2 già attesa per la fine del 2003 ed ora annunciata entro la fine del mese.
SuSe Linux ha comunque dalla sua l¿appoggio di colossi del calibro di IBM che ha avallato l”acquisizione della nuova piattaforma con un investimento di 50 milioni di dollari e ha dato piena fiducia alla strategia Novell di rilanciarla rispetto al diretto concorrente, sfruttando la proprietà intellettuale e la diffusione presso la propria rete di utenti.
IBM ha appena istituito un fondo per aiutare gli utenti di quest¿ultimo a difendersi dalle accuse di violazione del copyright portate avanti da SCO Group.
Il fondo verrà gestito dall¿Open Source Development Labs (OSDL), un consorzio nonprofit che lavora per promuovere un più diffuso uso di Linux e che ha fatto sapere di avere già ottenuto fondi per 3 milioni di dollari. OSDL conta di arrivare almeno a 10 milioni di dollari.
L¿interesse crescente delle aziende hi-tech per i sistemi supportanti il software aperto è più che giustificato, dal momento che, secondo un rapporto pubblicato dalla società di ricerca IDC lo scorso ottobre, Linux è al momento il sistema operativo con la maggior velocità di crescita sul mercato desktop.
Sempre secondo IDC il mercato dei server database sulla paittaforma Linux passerà dai 30 milioni di dollari nel 2000 a più di tre miliardi di dollari nel 2004 (9 miliardi nel 2007). Ciò presuppone una crescita annuale di oltre il 220%.
IDC, inoltre ha previsto per IBM una posizione di leader di mercato con oltre il 50% del mercato.
La scorsa settimana, Hewlett-Packard ha annunciato che il fatturato legato al software Linux ha superato i 2,5 miliardi di dollari nel 2003.
Nick Collins, direttore marketing Linux alla HP, ha dichiarato che il giro d¿affari legato al software libero è stato trainato dalla vendita di server, di sistemi di stoccaggio dei dati, di software e di servizi utilizzati per far funzionare i sistemi informatici.