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Probabilmente non tutti ricorderanno il suo nome, ma Kevin Mitnick, 39 anni considerato il re degli hackers – dopo essere riuscito a violare i sistemi informatici di grandi compagnie come Sun Microsystem e Motorola – otto anni fa tenne in scacco l”FBI, che riuscì a catturarlo dopo tre anni di caccia all”uomo.
Ora Mitnick, dopo cinque anni di carcere e tre di libertà condizionata, torna a far parlare di sé, visto che è imminente la sua ricomparsa in Internet, da uomo totalmente redento. Egli tornerà, infatti, “Solo per aiutare le società a combattere gli hacker”.
Mitnick, a cui per otto è stato proibito di utilizzare Internet e qualsiasi altro dispositivo tecnologico – ha potuto usare cellulare e computer, purché sconnessi dalla rete – sta per apparire in uno show televisivo insieme ad altre due star del web, Shawn Fanning, creatore di Napster, e Steve Wozniak, cofondatore della Apple, per continuare con le sue confessioni, che negli anni scorsi tennero inchiodate al video milioni di americani.
Per Mitnick, che già a 13 anni aveva la passione per la violazione delle linee telefoniche, all”inizio si trattava di un gioco e niente più, di un modo per telefonare gratis o per fare piccoli scherzi agli amici, che spesso si trovavano connessi, senza saperlo, a servizi porno soft a pagamento. “E” stato allora che sono rimasto affascinato dall”avventura di esplorare le nuove tecnologie. Mi chiedevo come operassero le compagnie telefoniche al loro interno”.
Ben presto, però, con l”avvento dei computer, il gioco varcò la soglia della legalità per sconfinare nella vera e propria pirateria. Mitnick creò, infatti, un programma in grado di ¿crackare¿ le password, per penetrare nei computer altrui, scaricare i codici dei software e scoprire come fossero preparati.
Naturalmente all”epoca Mitnick non aveva idea del putiferio che sarebbe riuscito a creare, “non mi sono preoccupato neanche quando hanno cominciato a fare leggi federali contro l”hacking”.
L”industria cinematografica consacrerà, con ogni probabilità, la storia di Mitnick con un film – il premio Oscar Kevin Spacey lo ha già contattato – ma lui non potrà guadagnarci nulla, visto che una clausola della sua libertà condizionata gli vieta di speculare dalla propria storia personale.