Italia
Slitta al 24 gennaio l”assemblea di Albacom per il possibile rifinanziamento della società. L”ordine del giorno dell”assemblea, che doveva tenersi oggi, è il “finanziamento soci”, e prevede anche un “eventuale riduzione del capitale sociale per perdite ed un aumento del capitale sociale fino ad un importo massimo di Euro 430 milioni”.
Secondo indiscrezioni di stampa la società guidata da Michele Preda ha archiviato i primi nove mesi dell”anno fiscale con un rosso di circa 90 milioni di euro, inferiore quindi ai 130 dello stesso periodo del 2001. La società, però, giudica “inattendibili questi numeri, il bilancio dei primi nove mesi al 31 dicembre è ancora in elaborazione”.
La fonte aggiunge che non ci sono “gli estremi di legge per cui si deve obbligatoriamente procedere alla ricostituzione del capitale”. Per legge, infatti, l”abbattimento del capitale è obbligatorio quando le perdite superano un terzo del capitale sociale che nel caso di Albacom è pari a 416,5 milioni di euro.
Il business plan relativo al 2003 prevede investimenti per 240 milioni, di cui 140 per infrastrutture e il resto per l”unbundling. Quest”estate, i soci hanno approvato un aumento di capitale da 125 milioni di euro. I costi esterni, per Albacom, rappresentano l”85% circa del fatturato, mentre per altri operatori minori di telefonia fissa superano il fatturato stesso.
Albacom è controllata al 35% da Eni, al 55,5% da BT (23%) e BNL (22,5%) riunite in Albacom Holding, ed al 19,5% da Mediaset.