Italia
Telefonia mobile, banda larga, UMTS, quadro normativo. Di questi ed altri argomenti si è discusso nella prima parte della seconda giornata del “Summit sulla Comunicazione”, organizzato a Roma dall”Istituto di Economia e Media della Fondazione Rosselli.
La mattinata è stata aperta dalla relazione del prof. Enzo Pontarollo, dell”Università Cattolica Sacro Cuore di Milano. Pontarollo ha parlato di “Cambiamento epocale” riferendosi alla trasformazione delle Tlc in Italia negli ultimi venti anni.Un cambiamento soprattutto europeo.
“Oggi, nell”Europa dei quindici – ha detto Pontarollo – ci sono 1231 operatori di rete fissa, 79 licenze GSM, 62 licenze UMTS, di cui 48 attribuite ad operatori del GSM”.
Guido Salerno, Direttore generale della Fondazione Bordoni, ha ricordato come il successo del GSM sia iniziato in Italia con un “new comer”, Omnitel, nel 1996. “Se l”UMTS è la prosecuzione del GSM – ha proseguito Salerno – significa aver creato dei driver dello sviluppo”. E un driver di sviluppo, secondo il direttore della Bordoni, è sicuramente l”integrazione tra operatori UMTS e operatori Wi-Fi.
Il secondo round della mattinata ha visto salire sul ring i principali attori delle Tlc mobili e fisse in Italia.
Vittorio Colao, Ad di Vodafone Omnitel, ha affermato che il decreto Gasparri non sta trovando piena attuazione. “Occorre rendere più pratico il problema dell”elettrosmog”, ha sentenziato Colao, concludendo il suo intervento dicendo che “L”Italia è un Paese all”avanguardia, dovremmo fare benchmarking su noi stessi e non su altri Paesi”.
Vincenzo Novari, Ad di H3G, a fronte di un bilancio molto positivo degli ultimi dieci anni, vede un”ondata di riflusso. Novari si è poi auspicato che cambi la mentalità monopolista che vige ancora in Italia, facendo appello alla serietà.
“All”estero – ha affermato Novari – questo Paese è considerato poco serio. Quella della serietà è una battaglia comune, che tutti insieme dobbiamo sostenere. Se vogliamo portare serietà in questo Paese, occorre che le regole siano rispettate”.
Novari ha poi concluso annunciando che 3 partirà con i servizi UMTS fra una settimana, e ha già raccolto 110 mila prenotazioni per abbonamenti. Un fatto unico in Italia.
Elserino Piol, Presidente di Pino Ventures Partners, ha lamentato la macìncanza di investitori nazionali nelle Tlc.
“Negli anni ”80 – ha precisato Piol – si partiva dalla considerazione che per fare un”azienda di Tlc fosse necessario avere un partner straniero – abbiamo visto, poi, che questo non ha portato benefici al settore – gli stranieri sono stati i primi a scappare mettendo in crisi le aziende”.
Per Piol, le Tlc stanno entrando in una fase di consolidamento. “Le aziende che rimarranno in piedi – ha aggiunto – saranno quelle che sapranno ridurre i costi e assicurarsi committment stabili”.
Piol ha concluso dicendo che il mondo finanziario si aspetta notizie positive dalle Tlc.
Tommaso Pompei, Ad di Wind, ha affermato di vedere un rischio di over regulation. “Va bene regolamentare i servizi di base, ma trovo complicato regolamentare un servizio a valore aggiunto, come gli SMS”. Pompei ha ricordato come, in Europa, non ci sia un incumbent che sia sceso sotto al 90% di quota di mercato.
“Non esiste in Europa un operatore alternativo che sia profittevole – ha detto Pompei – e questo anche perché l”unbundling del local loop non ha ancora condizioni che consentono un utilizzo profittevole”.
Infine, il Commissario dell”Authority, Vincenzo Monaci, ha ricordato alcuni dati sulla liberalizzazione: 3 milioni di clienti in carrier preselection, 300 mila clienti hanno utilizzato la portabilità del numero cambiando gestore mobile, 100 mila gli utenti che hanno lasciato Telecom Italia per altri operatori grazie all”unbundling.