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Si fanno sempre più insistenti le voci della prossima fusione tra AT&T Wireless e Cingular Wireless e che avrebbe già ricevuto il benestare delle controllanti Sbc Communications e BellSouth, disposte a fornire il loro supporto finanziario all¿operazione.
Ancora non è stata effettivamente presentata alcun¿offerta concreta, ma i negoziati tra il secondo e il terzo operatore mobile Usa avrebbero fatto notevoli passi avanti negli ultimi mesi.
Se le trattative andassero in porto, come gli analisti credono succederà, la nuova compagnia derivante dalla fusione si lascerebbe alle spalle l¿attuale leader del mercato, Verizon Wireless.
L¿annuncio dell¿accordo, secondo Bloomberg, potrebbe arrivare anche il mese prossimo.
Cingular avrebbe anche preso contatto con T-Mobile USA (ex-VoiceStream) nel quadro di un eventuale avvicinamento tra le due aziende visto che la controllante di quest¿ultima ¿ Deutsche Telekom ¿ dovrebbe presto prendere una decisione sul futuro della sua filiale americana.
Sembra però scontato il prossimo matrimonio tra Cingular e AT&T Wireless e, accantonata l¿ipotesi di un¿immediata introduzione in Borsa, Cingular si servirà con ogni probabilità della propria tesoreria per concludere l¿operazione.
AT&T ha una capitalizzazione compresa tra i 23 e i 27 miliardi di dollari. Cingular è una joint-venture detenuta dai due operatori di linea fissa Bellsouth et Sbc, che dispongono di una tesoreria che si attesterebbe rispettivamente a 5 e 4,9 miliardi di dollari.
La fusione tra le due società darebbe vita ad un vero e proprio colosso, con 45 milioni di clienti, contro i 36 milioni di abbonati dell¿attuale numero uno Verizon Wireless.
In ogni caso, il consolidamento appare inevitabile in un mercato, quello Usa, che ha del paradossale: mentre, infatti, il tasso di penetrazione dei servizi è molto più basso che in Europa e in Asia, la domanda ha già cominciato a rallentare. Al punto che alcuni operatori, tra cui lo stesso Cingular, iniziano a perdere clienti.
All¿origine di questo fenomeno ¿ che non può che sembrare strano se visto dall¿Europa ¿ la politica commerciale degli operatori che hanno in un primo momento privilegiato i clienti più facoltosi a discapito di quelli meno agiati. Sebbene abbiano poi cercato di invertire questa tendenza, gli operatori non sono riusciti a conquistare la fiducia dei clienti di questo segmento.
Nessuna delle aziende interessate si è resa disponibile a commentare la notizia, diffusa in primo luogo dal Wall Street Journal, ma in seguito a queste speculazioni il titolo ha chiuso ieri in Borsa con una salto in avanti del 5,3%, a 8,5 dollari.