Italia
“…Non c’e alternativa al reintegro del Cda della Rai…”.
Il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, ha dichiarato ciò in un’intervista.
Gasparri ribadisce che la soluzione per i vertici di Viale Mazzini sta nel rispetto della delibera della Corte dei conti che a dicembre aveva sancito la legittimità del Cda anche con solo due componenti, sottolineando però che il permanere di questa situazione avrebbe creato un grave vulnus cui rimediare.
“…Si deve procedere al reintegro dei tre consiglieri come ha detto la Corte dei Conti… D’altra parte lo strumento per una revoca del Consiglio di Amministrazione il Parlamento ce l’ha: la maggioranza dei due terzi della Commissione di vigilanza…”.
In ogni caso per il ministro la questione del Cda “…è un dato assolutamente secondario…”, come dimostrano gli indici di ascolto in ascesa e i numeri del bilancio 2002 dell’azienda che la Rai si appresta a chiudere in maniera positiva.
“…La Rai non ha mai funzionato meglio di ora…ha vinto tutte le sfide di ascolti e i risultati economici sono migliorati…Anzi il bilancio 2002 sarà una riposta significativa ai profeti di sventura…”.
Gasparri annovera tra le cose positive anche il contratto di servizio, già pronto dallo scorso dicembre e in procinto di essere firmato il 16 gennaio prossimo per essere portato in consiglio dei ministri già il giorno dopo.
“…Il ritardo con cui firmerò il contratto di servizio è un atto di rispetto nei confronti del Parlamento che è stato inadempiente nei confronti dei termini previsti…”, spiega ancora il ministro Gasparri, che torna così sulla polemica con la Commissione di vigilanza Rai sul mancato parere relativo al contratto di servizio.
“…Il presidente Petruccioli – ha aggiunto – mi ha scritto per spiegarmi che la Commissione non sarebbe riuscita a votare per tempo e io, che avrei potuto firmare tranquillamente il contratto di servizio prima di Natale, ho rinviato questa firma al 16 gennaio per consentirgli di riunirsi. Mi auguro che lo facciano presto, prima del 16, ed io cercherò di trarre spunti dai loro suggerimenti e dalle indicazioni che mi dovessero arrivare dalla Commissione. Ma se non lo fanno io lo firmo lo stesso e lo porterò alla valutazione del Consiglio dei ministri il venerdì dopo, il 17 gennaio, al massimo il 24…”.
In ogni caso, anche se in ritardo il contratto di servizio sarà firmato sempre prima di quanto furono gli altri contratti.
Numerose le novità previste dal contratto. “…C’è una migliore definizione di cosa è il servizio pubblico – ha spiegato ancora Gasparri – e una migliore definizione della qualità dell’offerta. Per questo sono individuati anche dei meccanismi di controllo interni all’azienda, ma anche esterni, che potranno verificare il raggiungimento dei risultati operativi. Inoltre, si specifica meglio il numero dei generi televisivi di particolare rilievo per il servizio pubblico, che passano così da 6 a 10 cui dovrà essere destinato almeno il 65% della programmazione tra le ore 6 e le ore 24…”.
Viene modificato anche l’attuale metodo di calcolo del canone “…complicato e inattuale..e subentrerà invece un meccanismo di conteggio che si baserà sul tasso di inflazione, il raggiungimento degli obiettivi ed eventuali nuovi progetto innovativi…”.