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Una “sanzione di principio”, una “dispensa dalla pena”, quella chiesta dal tribunale parigino all”ex numero uno di Yahoo! Timothy Koogle.
L”ex presidente, di uno dei portali più famosi al mondo, doveva rispondere dell”accusa di apologia di reato per aver dato il proprio assenso ad una asta online di oggetti nazisti.
L”altro reato di cui è accusato l”ex presidente è quello di “esibizione di uniformi, insegne o emblemi associati a crimini contro l”umanità″.
La denuncia contro Koogle era stata depositata due anni fa da una Associazione di ex-deportati nel campo di concentramento nazista di Auschwitz.
L”Associazione aveva chiesto un risarcimento simbolico con la pubblicazione della sentenza su Internet.
Il 20 novembre 2000, dopo una lunga battaglia di procedura, l”Associazione aveva già ottenuto che il tribunale di Parigi sospendesse l”asta in Rete, anche se Koogle non aveva dato seguito alla decisione adottata.
Il tribunale in effetti aveva ordinato a Yahoo! di non rendere il sito accessibile agli internauti francesi.
Adesso il sostituto procuratore David Peyron ha spiegato che “…la situazione è che nessuno potrebbe in verità sostenere che Yahoo! ha avuto la volontà reale di propagandare i crimini nazisti…”, per il resto numerosi oggetti in vendita non evocavano direttamente il nazismo ai suoi occhi.
Il sostituto procuratore ha anche dichiarato che si tratta di un”infrazione condonata dalla legge del 6 agosto 2002, approvata dopo la rielezione del presidente Chirac.
Il tribunale presieduto da Nicolas Bonnal, emetterà il suo giudizio finale in ogni caso dopo l”arringa dell”avvocato di Koogle, Olivier Metzner.