Il mercato vocale, da quanto previsto dagli analisti, potrebbe essere teatro di una vera e propria battaglia tra gli operatori di telefonia fissa e mobile.
Se ciò avvenisse gli operatori dell”Europa occidentale perderebbero circa 15 miliardi all”anno di entrate.
Il possibile scenario è presentato nel rapporto di Analysys, “The Future for Fixed-Mobile Substitution: options for fixed and mobile operators” che sottolinea come il mercato della telefonia vocale potrebbe finire in un circolo vizioso che danneggerebbe tutti I protagonisti del settore.
Eddie Murphy, l”autore del rapporto, afferma: “Dobbiamo evitare una guerra dei prezzi da cui tutti uscirebbero da perdenti”. Tanto più che sempre più clienti stanno abbandonando le linee fisse in favore della comunicazione mobile.
Se la situazione restasse nelle condizioni attuali, i prossimi cinque anni sarebbero caratterizzati da una stabilità delle entrate o nel peggiore dei casi, da una leggera flessione, ma se gli operatori decidessero di farsi la guerra, allora, ci sarebbe un calo del 10%, con perdite per almeno 15 miliardi di euro rispetto ai 185 milioni attuali.
Gli operatori mobili in un simile scenario, perderebbero comunque il 2% delle entrate nonostante un aumento del traffico previsto del 70%.
La scintilla che potrebbe far scoppiare la guerra è il fallimento degli operatori 3G nel generare le entrate sperate peri propri servizi a valore aggiunto. In questo caso gli operatori si troverebbero con reti desolantemente vuote e con l”urgenza di riempirle, trasferendo le proprie mire sul traffico vocale le cui tariffe calerebbero notevolmente.
Gli operatori GSM e fissi si troverebbero quindi costretti alla competizione con un forte aumento del traffico ma con un sensibile calo nelle entrate.
Una soluzione che potrebbe evitarela totale sostituzione della telefonia fissa con quella mobile, secondo Murphy, potrebbe essere l”unione trai servizi vocali e quelli Internet, che compenserebbe il flusso di disconnessioni.