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Il Dipartimento della Difesa statunitense sta cercando di imporre delle limitazioni alle nuove tecnologie di collegamento wireless a Internet, adducendo come causa le possibili interferenze con i radar militari.
I rappresentanti delle maggiori industrie del settore, tra cui Microsoft Corp. e Intel Corp., si sono incontrati la settimana scorsa con il Dipartimento della Difesa per tentare di risolvere la questione, sfociata in una proposta governativa all”autorità che controlla le frequenze radio.
I funzionari della Difesa affermano che le restrizioni tecniche richieste sono di vitale importanza per la sicurezza nazionale, mentre i vertici industriali ribattono che queste limitazioni potrebbero minacciare lo sviluppo delle nuove tecnologie utilizzate per l”accesso wireless a Internet negli aeroporti, nei locali pubblici e negli uffici.
Il dibattito rischia di trasformarsi in una patata bollente nelle mani dell”amministrazione Bush, contrapponendo il governo all”intero settore industriale delle comunicazioni, che spera nella crescente popolarità di queste tecnologie per risollevare le sorti del mercato, in crisi da oltre due anni.
I nuovi limiti imposti alle emissioni radio, sotto accusa perché metterebbero in pericolo il funzionamento di almeno dieci tipi di sistemi radar, costituirebbero un blocco alla ripresa, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro.
Al Pentagono sembrano tuttavia inamovibili: le nuove tecnologie non sono state ancora testate a sufficienza e nessuno può dire con certezza che non interferiscano con i sistemi di controllo militari. Perciò, chiedono di far slittare la data di assegnazione delle frequenze aggiuntive nella banda dei 5 Gigahertz richieste dalle aziende tecnologiche.
Il dibattito include anche i meriti di uno standard noto come “Dynamic frequency selection”, già usato per evitare le interferenze: i militari chiedono all”industria di installare versioni dello standard più sensibili ed efficaci, ma questa si oppone perché ciò potrebbe significare la ri-progettazione di milioni di sistemi di comunicazione già pronti per essere immessi sul mercato.
Inoltre, secondo Edmond Thomas della Federal Communication Commission (FCC), non esiste ancora una prova concreta dell”influenza dei sistemi wireless, come il Wi-Fi, sui radar militari: a dimostrazione di ciò proprio l”Italia si appresta ad avviare la sperimentazione pubblica della connessione senza fili da vari Access Point sparsi nelle maggiori città.
Tra Stati Uniti ed Europa sono già operativi 16 milioni di computer che supportano il Wi-Fi; per il prossimo anno la Intel ha già in programma di integrare questa tecnologia in tutti i microprocessori che metterà in commercio.
All”inizio di dicembre, gli Stati Uniti hanno presentato le richieste del Pentagono anche all”Europa, durante il meeting tecnico internazionale “World Administrative Radio Conference” svoltosi a Ginevra. La Commissione UE si è dichiarata subito contraria a queste posizioni che, secondo gli industriali, difficilmente incontreranno consensi al di fuori degli Usa.
Sempre secondo l”industria, un simile atteggiamento porterebbe al congestionamento delle bande radio esistenti, con ancora maggiori problemi di interferenze per il Pentagono.
Un punto sul quale sono tutti d”accordo, comunque, è la necessità di una maggiore cooperazione internazionale su temi determinanti per il futuro dell”industria tecnologica.
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