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I ricercatori dell” Henry J. Kaiser Family Foundation, una società di ricerca no-profit, hanno portato a termine uno studio sui filtri che il governo pone nei siti web delle scuole e delle biblioteche americane.
I risultati: i teenagers che cercano sul web notizie sul controllo delle nascite, sull”abuso di droghe o su altri argomenti relativi alla salute spesso non riescono ad accedere ad alcun tipo di informazione.
La causa sarebbe da attribuirsi ai filtri, quelli più restrittivi utilizzati nelle scuole, che non permettono di accedere ai siti pornografici, ma bloccano quasi sempre anche quelli che contengono informazioni circa l”omosessualità, la depressione o le malattie sessuali, inclusi i siti realizzati dallo stato. I filtri tendono a rendere inaccessibili i siti contenenti parole come gay, aborto, sesso sicuro e, di fatto, bloccano, oltre all”87% dei siti porno, anche l”1,4% dei siti di informazione medica.
Esistono diversi livelli di filtraggio: lo studio, condotto sui sei maggiori programmi presenti in reteha evidenziato, infatti, che esiste un livello più basso, che blocca esclusivamente i siti pornografici; un livello intermedio che blocca anche l”accesso ai siti contenenti informazioni sulle droghe e, infine, un grado più alto di filtraggio che impedisce l”accesso a dozzine di altre categorie.
Il rapporto, pubblicato dal Journal of the American Medical Association, vuole denunciare anzitutto i seri ostacoli posti a barriera delle informazioni basilari sulla salute.
La percentuale di chiusura dei siti che riportano informazioni sulle malattie sessualmente trasmissibili, per esempio, è molto alta: se il filtraggio è di livello poco restrittivo viene bloccato il 9% dei siti, ma se è di livello più severo la percentuale tocca il 50% e include anche pagine riguardanti la salute femminile.
I ricercatori parlano di vera e propria censura in quanto i risultati dello studio dimostrano che, anche se i sistemi di filtraggio hanno diversi livelli di restrizione, si tende a minimizzare la loro tendenza a bloccare, senza apparente motivo, l”accesso a siti di effettivo valore medico-scientifico.
La valenza dello studio è confermata dal fatto che finora tutti gli studi sull”argomento sono stati prodotti da organizzazioni con un punto di vista forte pro o contro i filtri. La Kaiser Foundation è invece un”associazione no profit, senza alcun interesse economico in materia.
I risultati dell”analisi, i primi ad essere pubblicati su una rivista scientifica, sono stati definiti, dalle case produttrici di sistemi di filtraggio, ponderati e ben mirati, utili per la riconfigurazione dei programmi.
Le associazioni per la libertà intellettuale sono già sul piede di guerra e denunciano la goffaggine del governo nel voler imporre una vera e propria censura a quelle istituzioni che dovrebbero, invece, garantire il diritto dei ragazzi all”informazione. Vengono bloccati, infatti tutti quei siti che approfondiscono temi che, per pudore, timidezza o ignoranza, i ragazzi in pubblico non riescono a discutere.
Il Congresso ha obbligato due anni fa tutte le scuole e biblioteche che ricevono fondi per la tecnologia dallo stato adutilizzare i sistemi di filtro nelle loro connessioni Internet.