Lo spam costerà al mondo 10 miliardi di euro

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Lo spamming, uno dei pi&#249 fastidiosi fenomeni dell”era internet, nel 2001 &#232 costato 10 milioni di euro solo alle imprese italiane. Il danno, secondo le stime, lieviter&#224, entro il prossimo anno, fino a 10 miliardi di euro.

Le autorit&#224 per la privacy stanno tentando di affrontare il problema a livello internazionale, intervenendo direttamente sulle societ&#224 che utilizzano in maniera illecita le banche dati.

Il fenomeno dello spamming, per&#242, non &#232 facile da arginare considerando il fatto che vive sul commercio degli elenchi di indirizzi, che costano pochissimo: 1.000 eMail hanno il prezzo di 5 dollari, un milione di indirizzi alla settimana costa 40 dollari al mese.

L” Autorit&#224 italiana per la difesa dei dati personali, presieduta da Stefano Rodot&#224, ha recentemente disposto il blocco del trattamento dei dati per sette societ&#224 che avevano utilizzato senza consenso le eMail per inviare avvisi commerciali a raffica.

Il segretario generale del Garante, Giovanni Buttarelli, a margine di un convegno a Roma, ha confermato che il trend di crescita &#232 preoccupante.

Secondo le stime della Commissione europea, entro tre anni, ogni utente italiano ricever&#224 in un anno oltre 14 mila eMail spazzatura con un costo non indifferente: emerge, infatti, che i sistemi a disposizione delle aziende truffaldine consentono attualmente di inviare 100 milioni di eMail al giorno.

Se 200 imprese saranno in grado di dotarsi di questi strumenti, si calcola che 300 milioni di utenti internet potranno ricevere oltre 60 eMail al giorno, con un costo medio di connessione di oltre 30 euro all”anno.

Un altro problema, avanzato dal consiglio dei consumatori dell”Ue, &#232 quello delle “centrali rischi”, dove vengono tenuti gli elenchi di chi &#232 insolvente e che spesso non vengono aggiornati. L”Authority, con un provvedimento, ha stabilito che la conservazione degli elenchi dei cosiddetti cattivi pagatori dovr&#224 essere pi&#249 breve e che i riscontri forniti alle richieste degli interessati all”accesso dovranno essere più tempestivi e completi.

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