Giappone
Vodafone aprirà, il prossimo 20 dicembre, la sua prima rete di terza generazione giapponese.
J-Phone, la filiale in Giappone di Vodafone, stima di raggiungere 1 milione di clienti entro il 2004, ossia il 10% in meno degli attuali abbonati.
J-Phone ha fatto il suo ingresso nel mercato mobile giapponese circa un anno più tardi della diretta rivale DoCoMo e otto mesi dopo l”altra concorrente KDDI, ma spera di poter differenziare le proprie offerte grazie al supporto del colosso internazionale Vodafone.
I concorrenti sono, infatti, intrappolati negli standard locali o legati al CDMA (utilizzato negli Stati Uniti, Cina e Corea), mentre J-Phone punta alla clientela professionale proponendo terminali dual-mode che contano su contratti di roaming nei 63 Paesi più frequentati dai giapponesi.
Da qui a giugno, dunque, J-Phone si avvarrà dei soli standard 3G, che, però, attualmente equivalgono al nostro 2G: i giapponesi potranno inviare sms, ma non potranno, per il momento, avvalersi dei servizi dell”Internet mobile.
A causa dei numerosi ritardi nel lancio, infatti, J-Phone vuole assicurarsi, inizialmente, un servizio senza sbavature almeno per quel che riguarda le qualità vocali, senza arrischiarsi in video servizi che, seppure possibili, deluderebbero gli utenti in quanto ancora in fase di rodaggio.
Considerazione sfuggita agli altri due gestori che operano sul territorio: DoCoMo conta su 142.000 abbonati ed ha ridotto del 70% i suoi obiettivi annuali. KDDI, che conta sullo standard CDMA propone, invece, una rete ad alta velocità che, tuttavia, non ha influito in modo significativo sul traffico dei dati a causa della scarsità dei contenuti ed alla copertura insufficiente.
La vera battaglia comincerà, dunque, il prossimo autunno, quando i terminali saranno ottimizzati, le reti copriranno l”intero territorio e il costo dei servizi sarà veramente concorrenziale.
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