Italia
Ancora niente di nuovo sulla situazione ai vertici dell”emittente pubblica.
Il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini ha fatto sapere che riterrebbe corretto un azzeramento dell”attuale consiglio d”amministrazione Rai, dopo le dimissioni di tre membri su cinque.
Il presidente Casini ha, inoltre, aggiunto di ritenere politicamente scorrette le nomine varate dal consiglio con le sole presenze del presidente Antonio Baldassarre e con il consigliere Ettore Albertoni.
A sostegno dell”opinione di Casini è intervenuto anche Leopoldo Elia, ex presidente della Corte Costituzionale.
Elia è del parere che le dimissioni dei consiglieri debbano ritenersi effettive solo dopo la presa d”atto dei presidenti delle Camere, rispettando la prassi in materia.
Questo significherebbe, in altre parole, che Elia ritiene che le decisioni prese da Baldassarre e Albertoni sarebbero state prese quando ancora i due consiglieri Carmine Donzelli e Luigi Zanda non erano ufficialmente dimessi.
Con cinque consiglieri ancora in carica, i provvedimenti adottati solo da due di essi non dovrebbero ritenersi valide.
Il Presidente del Senato Marcello Pera, invece, è propenso ad una reintegrazione dei tre consiglieri dimissionari, in attesa dell”approvazione in Parlamento dei nuovi criteri di nomina.
Pera, in ogni caso, come Casini, disapprova le nomine varate dopo l”annuncio delle dimissioni di Zanda e Donzelli.
Il disegno di legge presentato al Parlamento dal Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, potrebbe risolvere una volta per tutte la situazione di stallo che si determina con facilità e frequenza ai vertici della Tv di Stato.
Il Ddl di Gasparri, in discussione alle commissioni congiunte Trasporti-Cultura della Camera, prevede di conservare l”attuale sistema fino al novantesimo giorno successivo alla chiusura della prima Offerta Pubblica di Vendita.
Da quel momento sarà l”assemblea dei soci a nominare il CdA di nove membri e questo assicurerebbe un maggiore equilibrio in seno al vertice.