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BMG, la filiale deficitaria di Bertelsmann, non demorde e continua la sua attività di acquisizioni di marchi per scalare la classifica mondiale dei distributori di musica.
Il gruppo è in procinto di chiudere l”accordo per l”acquisizione totale della compagnia musicale Zomba, per circa 2,7 miliardi di dollari in contanti.
Cifra su cui non è stato possibile negoziare.
Una rilevazione in qualche modo costretta da Clive Calder, dirigente del gruppo Zomba, che aveva annunciato a giugno un”opzione di vendita, costringendo Bertelsmann ad acquisire le quote che ancora non deteneva del marchio.
Da un punto di vista strettamente tecnico questo accordo non risulta in questo frangente opportuno per il gruppo tedesco di media, tenendo conto della crisi dell”industria discografica.
La questione si pone adesso sulla sorte riservata a Zomba nel seno di BMG, che recentemente ha operato una serie di operazioni di fusione con altri marchi.
Dopo aver rilevato J Records, la filiale di Bertelsmann ha in effetti espresso, la settimana scorsa, la sua intenzione di fonderla con RCA Records.
Questa fusione si inscrive in un vasto piano di ristrutturazione avviato dopo l”allontanamento dell”ex presidente del gruppo tedesco, Thomas Middelhoff.
Il suo successore alla presidenza, Gunther Thielen, segue questa politica, nel tentativo di rafforzare la posizione del gruppo nell”ambito del mercato discografico.
Alle inquietudini espresse da alcuni analisti, la direzione di BMG, ha assicurato che rafforzerà il gruppo Zomba, con gli altri due gruppi, RCA e Arista.
Nel frattempo sembra più incerto il futuro di Calder ai vertici di Zomba.
Calder ha fatto sapere che si dimetterà da presidente e amministratore delegato, per conservare l”incarico di semplice consigliere.