Dopo lo smembramento di Blu ed il congelamento di Ipse, si preannunciano tempi duri anche per un altro operatore italiano: Atlanet.
Quello che doveva essere il terzo polo della telefonia fissa, già bloccato nella scorsa primavera è giunto ormai ad un bivio dopo che ACEA, che controlla la società insieme alla spagnola Telefonica e Fiat, ha reso noto di volersi ritirare da un business in perdita.
Il nuovo amministratore delegato, Franco Gianolio, ha definito le linee guida che porteranno al definitivo congelamento delle attività: riduzione drastica degli investimenti nelle infrastrutture, spese in conto capitale ridotte al lumicino, focalizzazione sui clienti business della fascia medio alta, sospensione dei clienti residenziali voce e ADSL e concentrazione delle attività nelle sole città di Roma, Milano e Torino.
Atlanet potrebbe a questo punto giocarsi le carte migliori (possesso della rete e esclusiva sulla fornitura dei servizi telefonici a Fiat) per avviare la stessa procedura messa a punto con Blu. Ci sarebbe già un acquirente: la Fastweb con a capo Silvio Scaglia e Francesco Micheli che avrebbero già intrapreso le trattative, anche se non si è giunti ancora a nessun accordo ufficiale.
Grazie al blocco delle attività Atlanet dovrebbe riuscire ad avere un risultato operativo in pareggio già dalla metà dell”anno prossimo. I soci, tuttavia, potrebbero essere costretti a mantenere in vita l”operatore, che possiede ancora il 12% di Ipse e potrà avviare una svalutazione solo dal prossimo bilancio, come hanno già fatto le altre partecipate del gruppo, Telia e Sonera. Una simile operazione costerebbe ad ogni modo, 200 milioni di euro da iscrivere nelle perdite.
L”amministratore delegato di Acea commenta la situazione in modo molto critico, e attribuisce la colpa di questa situazione alla liberalizzazione del mercato che secondo lui non è mai stata applicata in realtà. Ciò è dimostrato dal fatto che la concorrenza a Telecom Italia è risultata impossibile anche per soggetti di grande esperienza e con colossi internazionali a sostenere le operazioni.