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La società Mediaset sta preparando uno scorporo in una società di circa 1.700 antenne e ripetitori, che costituiscono la rete di distribuzione del segnale delle tre emittenti televisive del gruppo.
L`operazione si mette sulla stessa linea di quanto fatto dalla Rai, attraverso la costituzione di Raiway.
L`obiettivo del presidente Mediaset, Fedele Confalonieri non è però quello di aprire il capitale della nuova società a investimenti privati, come invece per l`azienda pubblica.
Le 1.700 torri restano un asset cruciale per la strategia del gruppo televisivo.
Il presidente non esclude che per il futuro ci possano essere ripensamenti a riguardo.
Negli Stati Uniti quello della gestione delle Torri viene considerato un business profittevole, tant`è che sono ben cinque le società quotate in Borsa che svolgono questa attività.
In base all`accordo Rti spa, che gestisce i palinsesti di Mediaset, conferirà alla società Elettronica Industriale l`amministrazione delle Torri Tecnologiche.
La società, che attualmente gestisce in parte gli impianti, entro la fine del 2002 avrà la proprietà delle torri.
La transazione anticipa di qualche anno quanto previsto dalla legge 66/2001 sull`introduzione della tecnologia digitale.
Secondo le disposizioni normative ogni operatore Tv dovrà provvedere alla separazione contabile e societaria del network delle antenne, al fine di consentire l`affitto della rete delle emittenti già esistenti ai nuovi operatori che si affacciano sul mercato.
La scelta di Mediaset, visto che il passaggio al digitale è previsto entro il 2006, risponde all`esigenza di un riassetto societario nel gruppo.
La gestione delle Torri attualmente assicura un fatturato annuo di circa 20 miliardi di euro, anche se in prospettiva, con l`avvento del digitale, l`affitto della rete potrebbe incrementare le entrate della società.