Italia
Ipse, il gestore UMTS appena nato ma già in piena crisi, ha chiesto di poter restituire al ministero almeno i 5 megaherz di frequenze aggiuntive per i quali sta spendendo circa 820 milioni di euro in rate annuali.
La richiesta è stata formalizzata al ministro Gasparri che, memore del recentissimo caso Blu, ha immediatamente chiamato a consulto il ministro dell`Economia Giulio Tremonti che dovrà stabilire se la sospensione dei pagamenti è compatibile con i vincoli contabili dello Stato. Si tratta di verificare, cioè, se i soldi sono già stati contabilizzati nelle entrate statali oppure no.
Gasparri ha ribadito, comunque, la sua contrarietà agli aiuti statali e ha riferito che sull`argomento dovrà pronunciarsi anche l`Authority per le tlc e la concorrenza.
Ipse è controllata dalla spagnola Telefonica (che detiene il pacchetto di maggioranza), Fiat, Acea, Capitalia e Edison. Agli azionisti, incapaci di trovare un accordo per il rifinanziamento, Gasparri fa sapere di “preparare comunque gli assegni”.
Le attività di Ipse erano state congelate nel febbraio scorso, in seguito al ridimensionamento delle stime di redditività dei servizi 3G. L`Unione europea sta studiando la validità della proposta di trasformare il gestore in un operatore mobile virtuale sulle reti degli altri gestori.