Italia
Arriva, rispettando i tempi delle previsioni, la sentenza della Corte Costituzionale che determina il futuro di Reteqattro e Tele†Nero.
La Corte ha dichiarato illegittimo l`articolo 3 della legge Maccanico "nella parte in cui non prevede la fissazione di un termine finale certo, e non prorogabile, che comunque non oltrepassi il 31 dicembre 2003, entro il quale i programmi, irradiati dalle emittenti eccedenti i limiti di cui al comma 6 dello stesso articolo 3, devono essere trasmessi esclusivamente via satellite o via cavo".
In altre parole entro la fine del 2003 Retequattro e Tele†Nero dovranno andare su satellite.
La Corte ha deciso che non sarebbe ulteriormente accettabile il regime di continua "prorogatio" che la legge, in sostanza, permetteva.
I giudici dell`Alta Corte erano stati chiamati in causa dal Tar a decidere sulla legittimità di alcuni articoli della legge Meccanico, la L.249/97, che affida all`Autorità garante per le Comunicazioni di stabilire un periodo transitorio nel quale non vengono rispettati i limiti.
Si trattava di stabilire se Retequattro e Tele† Nero dovessero abbandonare le frequenze analogiche e trasmettere dal satellite e contestualmente Raitre eliminare la pubblicità dai suoi programmi.
A sollevare la questione dinanzi alla Corte Costituzionale è stato il Tar del Lazio dietro deposito di un ricorso da parte dell`associazione dei consumatori Adusbef, la Tbs (Television broadcasting system spa), il Cnt (Coordinamento nazionale televisioni), l`Associazione utenti televisivi e il Comitato per la tutela dei diritti della libera manifestazione del pensiero e del pluralismo.
In particolare, nel mirino dei giudici del Tar vi è l`art. 3 comma 6 della legge Maccanico che consente di fatto a Rete 4 e a Tele†nero di continuare a trasmettere anche oltre il limite transitorio del 30 ottobre `98 a condizione che le trasmissioni avvengano contemporaneamente su frequenze terrestri e via satellite o via cavo.
La trasmissione di queste reti esclusivamente via satellite o via cavo, sempre secondo la legge Meccanico, avverrà successivamente sulla base di una decisione che spetta all`Autorità che ha il compito di indicare il termine “in relazione all`effettivo e congruo sviluppo dell`utenza dei programmi radiotelevisivi via satellite e via cavo“.
Secondo il Tar la legge, “conferendo all`Autorità garante una facoltà non delimitata nel tempo, ha consentito che l`assetto del settore si perpetuasse indefinitivamente e sia ancora in atto, tanto da dilatare “illegittimamente“ la moratoria di due anni concessa sette anni fa dalla stessa Corte Costituzionale."
La Corte ha fissato quel termine nel primo gennaio del 2004.