Il business plan di Vivendi Universal per ottenere il controllo dell`azionariato di Cegetel, di cui già detiene il 44‰, potrebbe comprendere anche una linea di prestito bancario da 1.3 miliardi di euro.
A renderlo noto è il gruppo stesso in una nota arrivata solo oggi alle autorità di mercato.
L`obiettivo di debito per fine anno, che Vivendi ha fissato a 14 miliardi di euro, non tiene conto di eventuali decisioni su Cegetel, né della vendita di Vivendi Environnement, né dell`emissione obbligatoria annunciata alla fine della settimana.
Vivendi non ha ancora deciso se aumentare la sua partecipazione in Cegetel esercitando il diritto di prelazione sulla quota richiesta da Vodafone, oppure vendere, se il colosso britannico dovesse alzare la sua offerta di 6,77 miliardi di euro.
Risulta difficile però che l`operatore britannico di telefonia decida andare al rialzo, recentemente, infatti, l`amministratore delegato del gruppo Chris Gent ha rilanciato l`offerta a Vivendi, senza però aumentare il quantum.
Il presidente di Vivendi, Jean René Fourtou, ha dichiarato che ritiene la somma proposta da Gent insufficiente per una società così profittevole come Cegetel.
Il gruppo ha anche dichiarato d`essere soddisfatto del piazzamento sul mercato dei bond triennali per un valore di 885 milioni di euro.
Questa emissione obbligatoria permetterà al gruppo di migliorare in modo significativo la sua flessibilità finanziaria, secondo quanto riferito dal presidente Fourtou.
Inoltre permetterà al gruppo Vivendi di avere anche una maggiore autonomia nel gioco-forza con le banche creditrici.
Nel frattempo Fourtou ha confermato il progetto della creazione di un`istituzione ad hoc da 1.3 miliardi di euro, nel caso decidesse di montare il capitale Cegetel.