Europa
Uno studio di JP Morgan, ¿Pan European Free Television¿, sulle televisioni commerciali ha evidenziato un¿inversione di tendenza del mercato pubblicitario.
Quello britannico sarà il primo in Europa ad uscire dalla crisi, mentre maggiori difficoltà incontrerà la Germania.
A determinare i risultati delle principali Tv commerciali quotate in Borsa è l¿andamento dei rispettivi mercati, ma anche altre variabili.
Cresce in Gran Bretagna la Tv commerciale dell¿ITV dell¿11¿ nel mese di giugno, del 4¿ in luglio e del 7¿ in agosto, nonostante l¿audience sia scesa al 22.5¿, il più basso share registrato fino ad oggi.
Per quel che riguarda l¿Italia il crollo della pubblicità è stato attutito dalla minore incidenza delle società di internet.
Mediaset ha potuto chiudere l¿anno con qualche punto al di sopra della crescita zero.
In Francia TF1 perde il 4.7¿, in Germania ProSiebenSat.1 il 6.3¿ e ITV registra il pesante dato del ¿13.5¿.
L¿audience di TF1 è passata dal 41¿ dell¿anno 1992, arrivando al 27¿ nel 2001.
ITV risulta essere penalizzata dalla struttura federale, altre limitazioni potrebbero arrivare con l¿adozione del nuovo Broadcasting Bill.
Inoltre il gruppo risulta essere svantaggiato di fronte ai grossi investimenti della BSkyB nella programmazione, la tv che appartiene per il 38¿ alla News Corp di Rupert Murdoch.
Dati negativi anche per la Tv commerciale tedesca con un calo del 4.7¿ per il primo semestre dell¿anno, per fine anno è prevista una perdita del 3¿ con un miglioramento nel secondo semestre.
Gli analisti della banca d¿affari ritengono che un ulteriore decremento riguarderà anche la prima parte del 2003.
Per TF1 è invece prevista una ripresa dell¿1.4¿ per fine anno.
Per l¿anno nuovo ci saranno degli sviluppi per tutte le Tv commerciali.
Il migliore tasso sarà quello di Carlton e Granada insieme a quello di Mediaset, ProSieben e TF1.
Andando ad analizzare le possibili cause che fanno da freno alla pubblicità televisiva in Europa, troviamo fattori sia economici che culturali.
Nell¿Unione Europea è vietata la pubblicità dei farmaci prescritti ai consumatori; vi sono ancora divieti che riguardano la pubblicità per il fumo e i prodotti per bambini.
A questo vanno ad aggiungersi le ulteriori limitazioni previste all¿interno dei singoli paesi UE, come per la Francia il divieto a pubblicizzare in cinema e l¿editoria, o ancora per la Svezia gli spot destinati ai bambini.
Secondo JP Morgan il mercato tedesco e quello britannico, essendo i più maturi hanno minori possibilità di sviluppo futuro.
Per la Francia è invece previsto, con il Governo di centro-destra, la rimozione del divieto di investire sul piccolo schermo, con una buona previsione per l¿andamento di TF1 entro il 2005.