Europa
Continuano le trattative di Jean René Fourtou per cedere le attività marginali di Vivendi Universal.
Il business plan permetterà di rimpinguare le disastrate finanze della holding franco-americana e ricondurla ad un bilancio in positivo.
Non si hanno notizie certe sul fronte della possibilità di cessione del polo editoriale del gruppo, Vivendi Publishing Universal.
La situazione destabilizza il mercato dell¿editoria e ha determinato anche una presa di posizione dell¿ambiente politico, interessato soprattutto alle edizioni scolastiche.
La possibilità della vendita suscita diverse preoccupazioni, che potrebbero emergere alla Fiera del libro che si terrà a Francoforte da oggi fino al 14 ottobre.
Gli operatori del settore che nell¿occasione si incontreranno potrebbero mettere a confronto le loro idee sul futuro di VUP e dell¿editoria francese.
Già nel 2000 quando il Flammarion venne ceduto a Rizzoli, si sollevarono parecchie polemiche, per il fatto che una società familiare centenaria passava nelle mani di un gruppo europeo.
Quello che non convince gli operatori è perché VU voglia vendere il suo polo editoriale, che registra un buon fatturato e non presenta stato di indebitamento.
Per quanto riguarda le edizioni scolastiche, VUP è al secondo posto, per numero di vendite, dopo Pearson.
Questo settore è strettamente legato alla politica governativa, che stabilisce i programmi scolastici e finanzia qualche volta anche l¿acquisto dei testi.
L¿idea che un settore così delicato passi nelle mani di investitori stranieri, non piace ai politici francesi.
L¿idea di riporre nelle mani di gruppi controllati dai fondi di investimento americano, l¿istruzione dei propri figli, mette in crisi il Governo.
Nel frattempo il gruppo editoriale Lagardère avrebbe avanzato un¿offerta, come anche il consorzio Paribas Affaires industrielles.
Si attende adesso che Fourtou decida se vendere o meno, se vende a stranieri o tenere conto delle pressioni politiche e optare per acquirenti francesi.