Mondo
Si fa dura la lotta della magistratura alla pirateria musicale condotta attraverso i sistemi di condivisione dei file, peer-to-peer (p2p) in testa.
Questa volta ad essere coinvolto in una querelle giudiziaria sarebbe il provider Verizon.
Questa battaglia legale, avviata dai discografici americani, sarà determinante nel futuro della lotta alla pirateria.
Verizon sarebbe accusata di non aver cancellato l`account di un proprio utente, che la RIAA accusa di essere un grosso distributore di musica pirata attraverso i sistemi p2p.
Verizon ha opposto, al giudice federale John D. Bates che presiede il caso, che è impossibile chiedere ad un provider di monitorare le attività online degli utenti ed inoltre che senza uno specifico ordine della magistratura il provider non può cancellare l`account di un proprio cliente.
Qualora si verificasse il caso, il provider si esporrebbe ad ulteriori denunce da parte dei clienti, per aver effettuato la cancellazione dell¿account senza un ordine specifico di un magistrato.
Si dovrà ancora spettare per conoscere la decisione della Corte Federale presieduta da Bates.
Da questa sentenza dipenderanno i futuri equilibri tra i detentori del copyright difesi dal Digital Millennium Copyright Act e i provider.
Se la Corte dovesse condannare Verizon, ci sarebbe un aumento del numero dei ricorsi contro gli utenti che praticano la pirateria.
I discografici, infatti, monitorano costantemente l`uso che viene fatto degli strumenti p2p e tengono traccia degli IP più attivi.
Proprio per evitare questa possibilità, un gruppo di aziende tra cui Yahoo! aveva consegnato al giudice un memorandum di 30 pagine in cui si sostiene che la RIAA starebbe in realtà cercando di ottenere, di spostare l`onere della tutela del copyright dai propri associati ad un provider, che ¿non fa altro che fornire una connessione internet al proprio cliente¿.