Europa
Il National Post and Telecom Agency (PTS), regolatore svedese delle telecomunicazioni, ha rifiutato la richiesta presentata dall¿operatore mobile Orange per rimandare il lancio dei propri servizi di terza generazione.
Le ragioni presentate da Orange non sono state ritenute sufficienti per correggere le condizioni fissate all¿acquisto della licenza. L¿operatore francese aveva chiesto di estendere il periodo di sviluppo al 31 dicembre 2006 anziché 2003 e di ridurre la copertura a 8.300.000 abitanti rispetto agli 8.860.000 previsti, a causa delle lungaggini burocratiche, delle procedure di condivisione delle antenne e delle difficoltà di roaming.
La risposta del PTS non si fa attendere: le promesse che Orange aveva fatto sono state decisive per l¿assegnazione della licenza, se Orange avesse detto allora che la copertura avrebbe riguardato soltanto 8.300.000 entro il 2006, l¿azienda non avrebbe avuto la licenza, ragion per cui le condizioni non possono essere riviste ora senza suscitare polemiche con la concorrenza.
Orange ha anche notato che la cooperazione tra Telia e Tele 2 indica che la Svezia ha ora 5 operatori impegnati nella terza generazione. Contro la collaborazione erano anche insorti gli altri operatori (Telia, Telenordia e Reach Out Mobile) ma, secondo il PTS, questo non costituisce un motivo sufficiente a rivedere le condizioni stabilite al momento dell¿acquisto della licenza. Il PTS afferma inoltre che i problemi addotti da Orange, anche se verranno sottolineati nelle sedi opportune, non sono vincolanti per la costruzione delle reti.