Internet delle cose, Intoote la startup che fa parlare gli oggetti

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La startup Intoote (Trieste-Roma) ha presentato “Talking (Internet of) Things: Natural Language as Human-Object Interface” nella giornata internazione di IoT svoltasi a Trento il 9 aprile scorso.

 

Il meeting IoT Applications, The Present & The Future,  organizzato da Create-Net presso la Fondazione Bruno Kessler per celebrare la Giornata internazionale dell’Internet delle cose,  è un appuntamento annuale (http://iotday.org/), aperto al pubblico, che mette insieme ricercatori, makers e mondo del business ed è di particolare interesse per imprenditori, piccole e medie imprese, sviluppatori di applicazioni IoT .

 

Roberto Gilli, founder di Intoote, ha presentato l’originale piattaforma per la creazione di  conversational agent o agenti dialoganti, programmi che comprendono il  linguaggio naturale e rispondono e agiscono di conseguenza.

 

Quale è la più grande (recente) invenzione dell’umanità? Il web? Internet? La telefonia mobile? Bitcoin? Watson IBM? E se invece fosse quel giocattolo chiamato Furby?  Furby è stato (era il 1998) il primo caso di successo di robot domestico,  praticamente non faceva nulla se non parlare. Parlava un linguaggio strano, una lingua sua, che piano piano sostituiva con la lingua del suo padrone umano.

 

Adesso le tecnologie digitali (cloud computing, connettività, internet of things) ci permettono di dare queste capacità comunicative (ascoltare, parlare, avere delle espressioni facciali) ad ogni oggetto. Manca però un modo veloce e efficace di gestire gli aspetti cognitivi del linguaggio.

 

Intoote con la sua piattaforma sociale di creazione e gestione linguistica riempie proprio questa mancanza. Con le sue API e i suoi sistemi di lavoro collaborativo, Intoote offre a chiunque, in qualunque lingua, di creare il proprio oggetto dialogante per aiutare l’utente, divertirlo o dargli informazioni.

 

Una bottiglia d’olio o di vino, una lavatrice, un giocattolo, un documento spedito al cittadino o qualsiasi altra cosa: tutto può diventare parlante!

Con la piattaforma Intoote, insieme all’Associazione  “Donne dell’Olio“, è stato realizzata Olivia l’ “olio che parla”, l’agente dialogante che consente a clienti, appassionati, cultori dell’olio di “parlare” con gli oli extra vergine, recentemente presentato a Trieste a Olio Capitale e a Vinitaly,  SOL & AgriFood.

L’Internet delle cose è un settore in fortissima crescita a livello mondiale ed anche in Italia si sta sviluppando molto velocemente. Secondo l’osservatorio del Politecnico di Milano (febbraio 2014) nel nostro Paese questo mercato è cresciuto in un anno dell’11% salendo a 900 milioni di euro, mentre gli oggetti “intelligenti” hanno raggiunto i 6 milioni di unità.

 

Il convegno di Trento è stata l’occasione per parlare dello stato attuale e futuro delle applicazioni e dei servizi, del modo in cui la comunità dei makers contribuisce alla sua evoluzione, così come delle opportunità per le startup.

Intoote Scrl – nasce a novembre 2012 (Trieste-Roma) da Dialobot e Gruppo Pragma:  è una società specializzata nella progettazione e realizzazione di Agenti Dialoganti o Conversational Agent che utilizzano il linguaggio naturale. 

 

La piattaforma Intoote è stata realizzata presso il laboratorio di ricerca NLP di Gruppo Pragma in Area Science Park Trieste.

 

Iscritta al registro delle startup innovative, Intoote ha già al suo attivo diverse realizzazioni per clienti del settore privato e pubblico e partecipa a programmi e progetti di ricerca.

 

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