BYOD: utilizzato in più della metà delle aziende italiane

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BYOD

Da dove nasce il trend che vede sempre più spesso le persone utilizzare propri device personali come smartphone e tablet sul posto di lavoro, denominato Bring Your Own Device, letteralmente “porta il tuo device”? Si tratta di una domanda che nasce dal basso, dagli individui, che vogliono poter accedere a dati e applicazioni aziendali, principalmente alla posta elettronica, usando telefoni e tablet personali. Questo perché i confini tra tempi e luoghi per il lavoro e per la vita personale sono sempre meno definiti, tendono a sovrapporsi e a confondersi. Inoltre, è sempre più comune l’acquisto d’impulso dell’ultimo smartphone o tablet uscito sul mercato (con prestazioni, usabilità, condizioni contrattuali favorevoli) un trend che mette in crisi tempi e modalità di acquisto tipiche delle aziende, per cui il device personale risulta essere molto più appealing rispetto a quello fornito dall’azienda.

 

Indirettamente però il BYOD può determinare impatti positivi anche per le aziende. La facilità con cui questi sistemi permettono ai lavoratori di essere in collegamento costante con clienti e colleghi, l’usabilità delle applicazioni, la possibilità di essere sempre aggiornati e operativi aumenta di ordini di grandezza la produttività sul lavoro. Dal punto di vista delle aziende, non va poi sottovalutata, soprattutto in un momento economico quale l’attuale, la possibilità per le imprese di evitare il costo non indifferente di avere il proprio personale, o una parte di esso (i manager, i quadri), operativo in mobilità o al di fuori dell’orario d’ufficio. Il fenomeno del BYOD va infatti visto nell’ambito più generale delle strategie di Mobility delle imprese.

 

Come mostrano i risultati della ricerca “Quali Strategie per il BYOD?” condotta da The Innovation Group, effettuata in gennaio 2013 su un panel di 70 aziende italiane, gli investimenti in soluzioni e servizi per la Mobility sono in crescita e le scelte per abilitare la Mobility, dal controllo degli accessi tramite VPN a reti WiFi interne, a password e altre misure specifiche di sicurezza, si stanno facendo ampiamente strada. Il tutto in previsione potrebbe essere esteso anche ai device personali. Guardando allo stato dell’arte del fenomeno BYOD in Italia, si osserva che oggi siamo in una fase di passaggio. In oltre la metà delle aziende il BYOD è già permesso. Rispetto a qualche anno fa, quando queste pratiche incontravano l’ostilità dell’IT aziendale, l’approccio è completamente cambiato. Oggi in molti casi si guarda con interesse al BYOD, ritenendo che i benefici siano nel complesso maggiori che non le problematiche. Inoltre, dalle risposte ottenute con l’indagine, si deduce che la crescita del fenomeno nei prossimi anni sarà rilevante.

 

Tra i risultati dell’indagine si ha che:

 

  • L’82% delle aziende permette già o prevede il BYOD.

 

  • Per il 70% delle aziende il BYOD comporterà in futuro una crescita del numero dei Mobile Workers dell’azienda. Per un 29% di queste la crescita sarà considerevole.

 

 

  • Ad oggi l’utilizzo del device Mobile personali è permesso a percentuali basse di dipendenti dell’azienda (Manager e Professional per lo più), in media intorno al 7% sul totale della forza lavoro.

 

  • Attività specifiche per il BYOD sono svolte solo in una minoranza dei casi: la stesura di Policy formali e Comunicazioni agli utenti nel 29% dei casi, il controllo del device personale da parte dell’IT aziendale nel 36% dei casi.

 

  • Il 40% delle aziende dichiara di realizzare App aziendali pensate anche per device Mobile personali. Si tratta di un segnale importante, che sta a indicare che in molti casi il BYOD comincia a far parte in modo integrale nella strategia di Mobility complessiva dell’azienda.

 

  • Solo un terzo delle aziende considera il BYOD come un’opportunità per ridurre i costi della Mobility, che pure tendono a crescere (o al limite rimangono stabili) per tutte le aziende contattate. Le aziende devono quindi maturare maggiore consapevolezza su quale può essere un utile contributo del BYOD se allineato con i bisogni effettivi della singola realtà.
 

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