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Uidu è il network sociale geolocalizzato che permette a organizzazioni non profit, volontari e cittadini di interagire fra loro, contribuendo a trasformare l’incontro sul web in impegno sul proprio territorio.
Uidu (www.uidu.org) è semplice, intuitivo e gratuito, creato su misura per il terzo settore e tiene conto dell’identità e della radicalità territoriale di ogni organizzazione.
Risponde al bisogno di visibilità delle Organizzazioni Non Profit offrendo loro la possibilità di promuovere il loro operato e di reperire donatori e volontari. Uidu e favorisce la partecipazione attiva dei cittadini alla vita della comunità e del territorio, ognuno per le proprie capacità, i propri interessi e la propria disponibilità, dando l’opportunità di fare Volontariato a Km Zero.
La capacità della piattaforma di diffondere iniziative e opportunità di volontariato in base agli interessi e all’area geografica dell’utente rende più efficace la comunicazione e promuove un sistema di welfare comunitario.
Registrandosi gratuitamente a uidu, l’organizzazione indica il proprio territorio di riferimento disegnando un semplice cerchio su una mappa e personalizza il proprio profilo “su misura” così da promuovere meglio le iniziative, fare raccolta fondi, incrementare la rete di contatti e conversare con i propri sostenitori.
L’organizzazione può inoltre promuoversi sui social network con un semplice click gestendo in modo integrato i profili Facebook e Twitter.
Allo stesso modo il cittadino, una volta scelta l’area geografica di impegno sociale, viene aggiornato riguardo le iniziative e le opportunità di volontariato a “Km Zero”, può effettuare donazioni, condividere le proprie esperienze di volontariato e seguire organizzazioni e persone in base ai propri interessi.
Come spiegano i suoi ideatori Andrea Vanini 25 anni, una laurea in International Management alla Bocconi ed Enrico Micheli, 28 anni, da sempre attivo nel volontariato ed in ambito educativo, “uidu è la pronuncia italiana di “we do” ovvero “noi facciamo” un cambio di prospettiva nel modo di vedere la realtà che ci sta attorno. Siamo circondati dai pronomi “I”(iPhone, iPad) e “You” (youTube,è tutto attorno a te,etc.), per poter favorire la partecipazione responsabile alla vita sociale della comunità è giunto invece il momento di usare il “we”. Il bene comune può essere raggiunto solo con l’impegno di tutti, passando dall’intenzione all’azione, impegnandosi sul proprio territorio, gettando ponti, tessendo trame sociali“.
“Vogliamo portare i valori del non profit all’interno della società – ribadiscono Vanini e Micheli – in modo da favorire la partecipazione attiva dei cittadini alla vita della comunità e del territorio, ognuno per le proprie capacità, i propri interessi e la propria disponibilità. Crediamo che tutto questo possa e debba avvenire sfruttando al meglio le enormi potenzialità che la tecnologia mette a disposizione delle persone, cercando di trasformare l’incontro virtuale in un incontro reale“.
