Italia
Le persone giuridiche, gli enti e le associazioni continueranno ad essere tutelati dal telemarketing. Non potranno quindi essere contattati se iscritti nel Registro delle opposizioni né potranno ricevere, senza consenso, telefonate, fax, sms da sistemi automatizzati. Lo precisa il Garante privacy in un provvedimento generale con il quale intende fornire indicazioni sulla normativa applicabile al trattamento dei dati relativi a imprese e soggetti privati alla luce delle semplificazioni introdotte dalla legge di conversione del decreto “Salva Italia“. Il provvedimento (in corso di pubblicazione nella G.U.) tiene conto, tra l’altro, delle numerose segnalazioni e richieste di pareri pervenuti all’Autorità, in cui si sollecitano chiarimenti, anche interpretativi, a fronte delle difficoltà operative riscontrate nel testo emendato.
Le persone giuridiche – afferma l’Autorità – non sono state radicalmente escluse dall’ambito di applicazione della normativa sulla privacy poiché rientrano ancora nel quadro di adempimenti e tutele contenuti nella parte speciale del Codice, relativa alle “Comunicazioni elettroniche”. La quasi totalità delle disposizioni richiamate in questa parte, di diretta derivazione comunitaria, sono infatti rivolte a destinatari individuati non in funzione della loro qualifica soggettiva (persone fisiche o giuridiche), bensì in funzione della loro qualifica di “contraente”, termine che di recente ha sostituito nelle disposizioni del Codice quello di “abbonato”. E proprio il concetto di “abbonato”, ora “contraente” – spiega il Garante – sulla base della direttiva 2002/58/CE, è certamente applicabile tanto alle persone fisiche quanto a quelle giuridiche.
L’interpretazione del Garante riconduce i “contraenti-persone giuridiche” nell’ambito di applicazione del Codice. Resta tuttavia inalterato un impianto normativo complesso e di non agevole lettura dal quale deriva anche una riduzione di garanzie per le imprese. Ciò, anche a causa di alcuni interventi normativi che, nati con finalità semplificatorie, hanno in molti casi accresciuto il livello di incertezza interpretativa, senza assicurare le auspicate riduzioni di oneri amministrativi.
Proprio per tali ragioni, ad avviso del Garante le problematiche sollevate dall’applicazione delle nuove norme rendono quindi opportuna un’ulteriore valutazione da parte del Parlamento e del Governo al fine di verificare i presupposti per l’adozione di eventuali provvedimenti di competenza.