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“Non sembrano sussistere le condizioni affinché il Mibac possa continuare ad impegnarsi per favorire il dialogo fra le parti, in un ruolo di mediazione che è l’unico possibile“. Così si legge in una nota del Ministero per i Beni e le Attività Culturali in merito alle vicende di Cinecittà Studios SpA. Il Mibac infatti, con delegazione guidata dal segretario generale, Antonia Pasqua Recchia, aveva incontrato lo scorso 10 luglio le rappresentanze dei lavoratori, ascoltandone le ragioni e proponendosi quale facilitatore per un incontro con i vertici aziendali.
Come segnale di disponibilità al dialogo anche da parte delle organizzazioni – continua la nota – il Ministero aveva chiesto di interrompere, fino all’incontro con l’azienda che si sarebbe dovuto svolgere entro questa settimana, le diverse iniziative di protesta. Nonostante la formalizzazione dei reciproci impegni, le organizzazioni sindacali hanno tuttavia comunicato che l’assemblea dei lavoratori ha votato all’unanimità il proseguimento delle iniziative di lotta con ulteriori 8 giorni di sciopero e il mantenimento del presidio con occupazione. Di fronte a tale prospettiva non sembrano sussistere le condizioni affinché il Mibac possa continuare ad impegnarsi per favorire il dialogo fra le parti, in un ruolo di mediazione che è l’unico possibile.
Il Ministero, peraltro, con le competenti strutture amministrative, continuerà a esercitare con attenzione i compiti di vigilanza e tutela che gli competono, non solo monitorando il corretto adempimento delle clausole contrattuali relative al comprensorio di Cinecittà e assicurando la necessaria salvaguardia della specificità culturale del sito medesimo, ma anche attraverso – conclude la nota – l’esercizio dei poteri di autotutela eventualmente necessari per la regolarizzazione di tutti gli immobili attualmente nel comprensorio al fine di consentire la conservazione, il restauro, la valorizzazione e lo sviluppo del patrimonio immobiliare di Cinecittà.