Italia
La connessione a internet superveloce (oltre 20 megabit) in Lombardia è realtà. Con la sottoscrizione della convenzione fra Regione Lombardia, Comuni di Monza e Concorezzo, Camera di Commercio di Monza e Brianza e Distretto Green e High Tech, è partito ufficialmente l’iter per l’avvio della sperimentazione della banda ultra larga (Bul), e dei servizi ad essa collegati, in un’area fortemente industrializzata della Brianza. Gli step che permetteranno a oltre 561 aziende di sfruttare la Bul sono stati presentati a Palazzo Lombardia, in una conferenza stampa, dal presidente Roberto Formigoni e dall’assessore all’Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi, che hanno sottoscritto l’Intesa con i sindaci Roberto Scanagatti e Riccardo Borgonovo, e Alberto Sportoletti (Cciaa) e Giacomo Piccini (Distretto High tech).
ANCORA PIÙ COMPETITIVI CON I NUOVI SERVIZI – “Dopo aver garantito a tutti i cittadini la connessione alla banda larga – ha spiegato Formigoni – oggi facciamo un altro importante passo avanti per facilitare anche il lavoro e il benessere. Lo sviluppo della rete in fibra ottica potrà da un lato supportare le imprese a migliorare la propria produttività e, dall’altro, consentire all’intero territorio di rimanere fortemente attrattivo. Non si può infatti dimenticare che sempre più imprese decidono di investire nella nostra regione, oltre i 2/3 del totale nazionale. Numeri importanti, ma non ci accontentiamo e vogliamo fare ancora di più e meglio, abilitando nuovi servizi che incideranno fortemente sulla produttività, l’efficienza e la competitività delle aziende coinvolte“.
IL PROGETTO – Per avviare questo processo virtuoso, Regione Lombardia ha stanziato 1,1 milioni di euro per la realizzazione di infrastrutture passive (canalizzazioni e fibre ottiche), che costituiscono la principale barriera per gli operatori a fare investimenti. I fondi dovranno poi fungere da volano per investimenti futuri da parte di altri enti pubblici o privati. Attraverso due gare a evidenza pubblica saranno individuati gli operatori che si occuperanno di realizzare l’infrastruttura in fibra ottica e di gestire il veicola mento del servizio per le aziende. La rete in fibra ottica sarà di tipo punto-punto in architettura FTTH, Fiber To The Home, e consentirà la connessione in banda ultra larga (velocità superiori a 20Mbit per secondo) di tutte le aziende aderenti all’iniziativa.
GLI STEP – Il progetto prevede quattro fasi realizzative: – a settembre comincerà l’analisi della domanda e la raccolta delle adesioni preliminari attraverso la compilazione di questionari. Sarà quindi poi possibile definire le aspettative delle aziende in termini di servizi di connettività. Questa manifestazione d’interesse costituirà la condizione necessaria per l’avvio dei lavori. La soglia di adesione stabilita dovrà essere almeno pari al 50 per cento delle aziende insediate; – a novembre è previsto l’avvio della gara per la realizzazione e la gestione della rete: il servizio di connettività sarà erogato in esclusiva dall’operatore selezionato per un periodo stabilito (tra i 3 e 5 anni); – a febbraio del prossimo anno saranno formalizzate le adesioni preliminari mediante l’effettiva sottoscrizione di contratti: se il livello di soglia verrà confermato pari al 50 per cento da parte delle imprese, sarà possibile passare alla quarta ed ultima fase; – ad aprile sarà quindi implementata la rete e avviati i servizi di connettività.
SPERIMENTAZIONE STRART UP – Ha sottolineato l’assessore Raimondi – Parte ufficialmente una sperimentazione sui distretti industriali che vogliamo possa fare da start up per implementare un servizio che porterà benefici economici e occupazionali”. C’è ormai un’ampia letteratura scientifica, che dimostra come esista una relazione lineare tra l’aumento della velocità di internet si traduca in un aumento di Pil. Uno studio recente di una Università svedese (la Chalmers University of Technology) nei Paesi industrializzati dice un raddoppio della velocità equivale ad un più 0,3 per cento del Pil. “Dopo aver introdotto, primi in Italia – ha aggiunto – il catasto del sottosuolo che minimizzerà gli scavi sfruttando tubi multiservizio, avviamo un altro progetto per rendere ancora più ‘smart’ e moderna la nostra Regione”. Soddisfazione è stata espressa anche dai sindaci Scanagatti e Borgonovo, che hanno sottolineato come “il fare rete” abbia permesso di dare impulso e spinta alla realizzazione di questo processo, immaginato solo qualche mese fa. Dalla camera di Commercio e dal Distretto High tech sono state rivolte parole di grande incoraggiamento, in quanto “sono arrivate numerose richieste di informazione sul servizio anche da fuori territori”. “Ci auguriamo – hanno concluso Formigoni e Raimondi – che il modello che oggi presentiamo venga replicato senza ulteriori fondi pubblici, ma in project financing, in tutta la Lombardia”.