Europa
La Commissione europea ha deciso di deferire cinque Stati membri (Belgio, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Slovenia) alla Corte di giustizia dell’UE, poiché non hanno ancora recepito nel diritto nazionale le norme europee riviste in materia di telecomunicazioni. Il termine ufficiale previsto per il recepimento era il 25 maggio 2011.
La Commissione ha inoltre proposto alla Corte di imporre a ogni Stato membro il pagamento di una penalità giornaliera (cfr. la tabella in appresso) a decorrere dalla data della sentenza della Corte fino alla notifica del completo recepimento delle norme nei rispettivi ordinamenti nazionali. I restanti ventidue Stati membri, che hanno attuato le norme in materia di telecomunicazioni, garantiscono mercati più competitivi per i consumatori e le imprese, nonché nuovi diritti per i consumatori, quali la possibilità di passare a un altro operatore telefonico in un giorno senza dover cambiare numero di telefono o di essere informati tempestivamente in caso di violazione di dati personali online (cfr. IP/11/622).
Le sanzioni finanziarie proposte sono:
Stato membro |
Sanzione quotidiana |
Belgio |
70 353,36 |
Paesi Bassi |
105 688,8 |
Polonia |
112 190,4 |
Portogallo |
22 014,72 |
Slovenia |
13 063,68 |
Come previsto dal trattato di Lisbona, la Commissione può, in caso di rinvio di uno Stato membro per la mancata comunicazione delle misure nazionali di attuazione delle norme UE, proporre sanzioni pecuniarie che dovranno essere imposte dalla Corte di giustizia dell’Unione europea. Per calcolare l’importo dell’ammenda si tiene conto della durata e della gravità dell’infrazione e delle dimensioni dello Stato membro interessato.
Contesto
Le nuove norme in materia di telecomunicazioni garantiscono a cittadini e imprese livelli più elevati di protezione dei consumatori e una scelta più ampia, ad esempio la possibilità di passare da un operatore fisso o mobile a un altro senza dover cambiare il proprio numero di telefono entro un giorno lavorativo (cfr. MEMO/11/319). Inoltre, tali norme impongono agli operatori di tutelare correttamente i dati personali e di comunicare tempestivamente a utenti e autorità responsabili della protezione dei dati le perdite di dati a carattere personale.
Le nuove norme richiedono altresì che gli utenti di internet siano maggiormente informati riguardo ai dati immagazzinabili o accessibili da parte di terzi sui loro dispositivi e che vengano migliorati gli strumenti per contrastare lo spam (cfr. MEMO/11/320). Dette norme garantiscono inoltre una regolamentazione più coerente ed efficace dei mercati delle telecomunicazioni in Europa (cfr. MEMO/11/321).
Le norme europee riviste in materia di reti e servizi di telecomunicazioni sono state adottate formalmente dal Parlamento europeo e dal Consiglio alla fine del 2009 (MEMO/09/491). Il Parlamento e il Consiglio hanno deciso che le norme dovevano essere attuate nei sistemi nazionali dei 27 Stati membri entro il 25 maggio 2011.
Per applicare integralmente le nuove norme, gli Stati membri devono recepire nel diritto interno due nuove direttive UE: la direttiva sul miglioramento della regolamentazione e la direttiva sui diritti dei cittadini, che insieme hanno modificato cinque direttive UE in vigore (le direttive quadro, accesso, autorizzazioni, servizio universale e e-Privacy).
La Commissione ha deciso di prendere questo provvedimento poiché gli Stati membri interessati non hanno ancora completato l’iter legislativo necessario per recepire le norme nel diritto nazionale. La Commissione potrà archiviare il/i caso/i non appena le verranno comunicate le misure nazionali di attuazione.
Le norme europee riviste in materia di reti e servizi di telecomunicazioni sono state adottate formalmente dal Parlamento europeo e dal Consiglio alla fine del 2009 (MEMO/09/491). Il Parlamento e il Consiglio hanno deciso che le norme dovevano essere attuate nei sistemi nazionali dei 27 Stati membri entro il 25 maggio 2011.
Per applicare integralmente le nuove norme, gli Stati membri devono recepire nel diritto interno due nuove direttive UE: la direttiva sul miglioramento della regolamentazione e la direttiva sui diritti dei cittadini, che insieme hanno modificato cinque direttive UE in vigore (le direttive quadro, accesso, autorizzazioni, servizio universale e e-Privacy).
La Commissione ha deciso di prendere questo provvedimento poiché gli Stati membri interessati non hanno ancora completato l’iter legislativo necessario per recepire le norme nel diritto nazionale. La Commissione potrà archiviare il/i caso/i non appena le verranno comunicate le misure nazionali di attuazione.