Regione Lombardia: a scuola con l’iPad per 1.350 studenti e 150 docenti

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Roberto Formigoni

La scuola lombarda s’innova introducendo anche l’iPad e, allo stesso tempo, senza mai dimenticare l’importanza della relazione tra docente e allievo nel percorso educativo. Esperienza pilota in Italia, sotto questo aspetto, sono i corsi triennali di formazione professionale proposti dalla fondazione bergamasca Ikaros, rivolti ai ragazzi usciti dalla terza media. Finanziati con il sistema della ‘Dote scuola’ promosso da Regione Lombardia, i percorsi formativi di Ikaros hanno introdotto l’i-Pad come piattaforma didattica per 1.350 studenti e 150 docenti. E proprio dell’utilizzo dei nuovi strumenti informatici si è parlato questa mattina, all’auditorium ‘Giorgio Gaber’ di Palazzo Pirelli, in occasione del convegno dal titolo ‘La scuola che cambia: una didattica formato tablet’ aperto dal presidente Roberto Formigoni.

 

IMPARARE A USARE LA RETE – “La rivoluzione tecnologica – ha detto Formigoni – sta cambiando anche il modo di fare scuola, di insegnare, di apprendere e, più in generale, di conoscere”. Se il web e la tecnologia informativa rappresentano un’occasione straordinaria di poter apprendere, “non dobbiamo barattare – ha sottolineato il presidente seguito, tra gli altri, dai dirigenti dell’Ufficio scolastico regionale – categorie importanti come credibilità e autorevolezza, in cambio della comodità di trovare risposte rapide. L’infinità di informazioni contenute nella rete hanno sempre bisogno di essere gestite con spirito critico”. Da qui la necessità di “un’educazione a usare bene Internet, che deve iniziare dalle scuole, dove i professori hanno il compito di insegnare che bisogna sempre partire da quelle doti umani fondamentali che sono la capacità di cercare, di valutare e mettere in relazione tra loro i risultati delle nostre ricerche“.

 

LA REGIONE PER LA FORMAZIONE – La Lombardia – ha proseguito Formigoni parlando alla platea del convegno – “continuerà a essere al vostro fianco e al fianco delle esperienze formative di eccellenza“. Il riferimento è all’impegno anche economico sostenuto dalla Regione: la Dote scuola, ad esempio, è oggi a disposizione di 300.000 studenti, dai 6 ai 18 anni, pari al 30 per cento del totale in Lombardia. E questo – ha rimarcato il presidente – “nonostante i tagli del Governo nazionale“.

 

IL SUCCESSO DEL SISTEMA LOMBARDO – I risultati positivi raggiunti dalla Lombardia sono dimostrati da alcuni dati come ad esempio quelli relativi alle iscrizioni per l’anno scolastico 2012-2013: “Continua a crescere l’appeal dei percorsi regionali di istruzione e formazione professionale (che passa dal 17,1 per cento del totale dello scorso anno al 18,6 per cento, con un più 1,5 per cento). Quella lombarda è l’unica Regione a vantare un numero così alto di giovani iscritti alla formazione professionale. Questo è anche un segnale forte che, in un momento di crisi economica, ci si orienta maggiormente verso istituti che danno un più immediato accesso al mondo del lavoro“. Gli allievi con qualifica conseguita a giugno 2010, per esempio, risultano occupati nel giro dei successivi 6 mesi per il 21,1 per cento: una cifra, questa, che sale al 38,1 per cento a distanza di un anno dall’uscita dal percorso. In tempi di crisi è un dato che fa riflettere.

 

LEGARE ISTRUZIONE E LAVORO – Tutto ciò – ha concluso Formigoni – “significa che istruzione e formazione sono inscindibilmente legate al mercato del lavoro e ai suoi risultati, e ancora di più lo saranno in futuro“. In questa direzione si colloca la Dote apprendistato in diritto-dovere di istruzione e formazione, con la quale la Lombardia offre a tutti i giovani di età compresa fra i 15 ed i 18 anni l’opportunità di essere assunti in azienda con un contratto di apprendistato e al tempo stesso di conseguire un titolo di studio.

 

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