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“I risultati del mercato cinematografico durante le feste riflettono l’andamento di tutto il 2011“. Così ha dichiarato Lionello Cerri (foto), presidente Anec, in una nota pubblicata dal Giornale dello Spettacolo, commentando i primi risultati cinematografici delle festività, nel corso della puntata di ieri del programma di Rai Radio Tre, Hollywood Party, (link della puntata).
“Secondo Cinetel – continua Cerri – dal 1° gennaio al 31 dicembre 2011 abbiamo perso, rispetto al 2010, circa l’8% delle presenze e il 10% degli incassi, ma sono mancati film come ‘Avatar’ e altri blockbuster americani. A dicembre, invece, abbiamo perso circa il 7% sia in termini di incassi che di biglietti, quindi meno rispetto alla media dell’anno. E’ vero che i fine settimana di Natale e Capodanno il calo è stato più consistente, ma occorre tener conto che sono difficilmente confrontabili con quelli del 2010, vista la diversa successione dei giorni festivi. Sono quindi abbastanza soddisfatto dei risultati di dicembre, in particolare pensando al fatto che nei primi mesi del 2011 il calo era più forte“.
Più in generale sui risultati del 2011, secondo Cerri bisogna “tenere presente che è stato l’anno in cui film italiani insieme alle coproduzioni hanno raggiunto quasi il 40% del mercato e che, considerando anche i risultati dei film europei, si arriva ad una quota del 50%. Il nostro Paese è l’unico ad avere un risultato dei film nazionali ed europei così alto. Anche la Francia, che prendiamo sempre ad esempio, ha avuto un cinema nazionale forte, ma un cinema europeo più debole. A registrare un calo è stato invece il cinema americano che in Italia ha avuto un 10% in meno rispetto al 2010. La perdita di presenze del nostro mercato è tutta lì“.
Per il presidente dell’Anec sta inoltre cambiando il gusto del pubblico. “Ci sono certi filoni – dice – sia nazionali, sia esteri, che hanno più problemi a confrontarsi con gli spettatori perché magari è da tanto tempo che viene utilizzato lo stesso meccanismo cinematografico. Quest’anno poi non c’erano grandi blockbuster. Sono molto ottimista per il 2012 perché ho avuto modo di vedere i trailer dei film che usciranno, sia italiani, sia americani, che di altre nazionalità e mi hanno fatto un’ottima impressione“.
Cerri inoltre sottolinea che non solo l’Italia, ma tutti gli altri mercati hanno registrato un calo, ad eccezione della Francia che ha un dato positivo e dovrebbe chiudere l’anno a 212 milioni di spettatori. “Ma in Francia – spiega – c’è una logica cinematografica, di Stato e dei partiti, e, in particolare, c’è un’educazione all’immagine di un certo tipo, dai giovani agli anziani. Noi dobbiamo iniziare a percorrere questa strada. Se il pubblico diminuisce non possiamo “dare la colpa” alla carenza del prodotto o alle sale che non ci sono. Manca invece il gusto cinematografico ed è da lì – conclude – che bisogna ricominciare, in particolare dalle scuole superiori e inferiori dove cercare e incontrare il nostro pubblico“.