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Newco e NGN: in 4 punti le proposte dell’Associazione Azionisti di Telecom Italia

Italia


Comunicato stampa ASATI, a firma del presidente Franco Lombardi, relativo alla proposta del Ministro Romani di costituire la Newco per la rete a larga banda in fibra ottica e sull’annuncio di aumento di capitale di Telecom Italia.

Un fatto è certo. In assenza di risorse immediate per tutti gli investimenti necessari, e non solo per quelli prioritari, i ricavi di Telecom Italia non solo non potranno incrementarsi ma sono a rischio nei prossimi due anni, quando la competizione specie sul mobile sarà a regime. E per questo che gli analisti non valorizzano compiutamente il titolo!

A prova di ciò, ASATI fa notare che il 70% dei ricavi Telecom Italia proviene dal mercato domestico i cui investimenti superiori a 4 miliardi di euro nel 2007 sono calati intorno a 3 miliardi di euro nel 2010 e si prevedono nel triennio 2011-2013 ulteriori diminuzioni .

In questo scenario la proposta del Ministro Paolo Romani riguardo la costituzione della Newco per la rete NGN, ci sembrava dissolta con la calura estiva. Per affrontare compiutamente il tema del futuro dello sviluppo della rete italiana in fibra ottica , bisogna analizzare le seguenti 4 alternative:

lo scorporo della rete Telecom Italia;

La soluzione che prevede la costituzione di una società per la rete a maggioranza Telecom Italia potrebbe avere il vantaggio di valorizzare il principale asset di TI risolvendo anche il problema del debito, ma oltre il problema di reperire ingenti capitali sul mercato da parte anche di competitor resistenti ad investire sul fisso, avrebbe un forte impatto sull’organizzazione di TI;

la costituzione di una Newco come propone il Ministro Romani;

La soluzione avrebbe il vantaggio di risolvere il problema del digital divide ma, con risorse limitate, significherebbe unicamente riproporre uno spezzatino telefonico che danneggerebbe soprattutto gli azionisti di Telecom Italia e i suoi dipendenti che oggi, tra l’altro, sono in contratto di solidarietà. In questo modo nella rete fissa resterebbe aTelecom unicamente la gestione di quella tradizionale.

lo status quo senza aumento di capitale;

Stare fermi significa consentire a Telco e Telefonica di “digerire” nei prossimi anni, e con calma ,l’investimento azionario oneroso compiuto nel 2007 potenzialmente a vantaggio di Olimpia/Pirelli e segnerebbe in modo definitivo la fine del progetto della rete fissa a larga banda.

lo status quo insieme ad un aumento di capitale di 5 mliardi di euro ( proposta ASATI).

Cosi’ come l’attuale Vertice ha disposto un aumento di capitale in Brasile, sarebbe opportuno ,come proposto da Asati , procedere ad un aumento di capitale in Italia, perche’ se e’ vero che in Brasile e’ giusto perche’ e’ un Paese in forte sviluppo, in Italia e’ ancor piu’ stringente per difendere e mantenere il livello dei ricavi .

La soluzione consente di affrontare subito le tematiche inerenti lo sviluppo della innovativa rete mantenendo la proprietà, contribuirebbe allo sviluppo del sistema -Paese , valorizzerebbe l’investimento sia dei piccoli azionisti ( che tra l’altro essendo cassettisti e fedeli all’azienda hanno un valore di carico intorno ai 3 euro) sia di tutti gli stakeholders, tutelerebbe i livelli occupazionali in Italia.

ASATI auspica che su queste 4 alternative si sviluppi un pragmatico dibattito nel prossimo Convegno organizzato da Between a Capri e, a valle dello stesso, ritorneremo a esprimere le nostre compiute osservazioni.

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