Italiaprogrammi beffa l’Antitrust. Nuova denuncia dell’Aduc

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Fosse un gioco, sarebbe guardia e ladri. Da giugno scorso Italiaprogrammi raccoglie registrazioni di ignari utenti che credono di registrarsi ad un sito internet di download gratuiti, salvo poi vedersi richiedere (con mail minacciose e lettere a casa) 96 euro di abbonamento. Aduc segnala la vicenda all’Antitrust che apre un fascicolo, ma Italiaprogrammi continua indisturbata. L’Antitrust allora ordina la sospensione della presunta pratica commerciale ingannevole, Italiaprogrammi finge di ottemperare. “Finge” perche’ di giorno (quando gli uffici dell’Antitrust sono aperti) ottempera, e alla chiusura degli uffici torna a mietere vittime come se nulla fosse. Vediamo come.

Il 25 agosto 2011 l’Antitrust ordina a Estesa Limited – la societa’ che gestisce il sito Italiaprogrammi.net – di non inviare piu’ solleciti di pagamento e di rendere chiara sul proprio sito l’onerosita’ del servizio.

Estesa non ha mai adempiuto all’ordine di non inviare solleciti di pagamento, mentre “pareva” avesse adempiuto all’ordine di modificare il proprio sito. Sulla pagina di registrazione, infatti, da fine settembre la dicitura “Crea il tuo account” era stata sostituita da “Crea il tuo account a soli 8 euro”. Eppure Aduc continuava a ricevere centinaia di segnalazioni di utenti che avevano fatto la registrazione sul sito di Italiaprogrammi che dicevano di non aver mai letto quella dicitura.
Gli utenti segnalavano anche che il dominio http://www.mydownload-club.info/Flash-Player.html, utilizzato da Italiaprogrammi era ancora operativo sui motori di ricerca, e conduceva alla pagina di Italia programmi senza la dicitura “a soli 8 euro”.

Aduc opera dunque un controllo e scopre che gli utenti hanno ragione e Italiaprogrammi sta beffando l’Antitrust. Di giorno, in orario lavorativo, la pagina di registrazione e’ modificata come richiesto dall’Antitrust. Di sera pero’, dalla chiusura degli uffici (Antitrust compreso…) fino alla mattina successiva, il sito viene automaticamente modificato, ricompare la vecchia schermata che ha gabbato tanti utenti.

Gli affari di Italiaprogrammi proseguono quindi indisturbati, con in piu’ un nuovo – molto equivoco – escamotage.
Di giorno il loro link http://www.mydownload-club.info/Flash-Player.html non conduce alle pagine web di italiaprogrammi ma al noto, e affidabile, sito di download gratuiti Download.html (http://download.html.it/). Il sito offre lo stesso servizio di italiaprogrammi, richiede una registrazione, il tutto pero’ gratuitamente, e non a pagamento. Di sera e di notte lo stesso link porta invece alla pagina di registrazione di Italiaprogrammi. Perche’?

Estesa, o chi per loro, all’insaputa dei gestori del sito Download html – lo diamo per scontato, non possiamo immaginare che Download html sia in “combutta” con Italiaprogrammi – di giorno opera un reindirizzamento automatico del link http://www.mydownload-club.info/Flash-Player.html alla pagina del noto sito. Nella barra di url non comparira’ pero’ l’indirizzo del sito visualizzato, ma sempre l’indirizzo sorgente, anche continuando a navigare nel sito. Estesa, nasconde all’utente il link originale di download.html.it, facendo dunque credere all’utente di:

– navigare sul noto sito;
– che dunque il sito http://www.mydownload-club.info/Flash-Player.html “appartenendo” a download.html e’ un sito “sicuro”, cioe’ di reale download gratuito;

Delle due l’una, o il sito download.html.it e’ colluso con Estesa (sinceramente lo escludiamo), oppure Estesa sta illecitamente approfittando della notorieta’ e serieta’ del sito Download.html.it per far abbassare la guardia agli utenti e poi fargli sottoscrivere il loro abbonamento ingenerando nello stesso l’erronea convinzione che la registrazione sia gratuita.
Qui l’integrazione di denuncia presentata oggi da Aduc: http://www.aduc.it/generale/files/file/allegati/20111015-Italia-prgrammi-Antitrust.pdf

La vicenda Italiaprogrammi e’ identica a quella Easydownload, denunciata da Aduc l’anno scorso. A seguito della denuncia, L’Antitrust ha aperto una istruttoria e condannato la Eurocontent Ltd, societa’ tedesca che gestiva il sito Easydownload, al pagamento di una multa esemplare, ben 960.000,00 euro, che pero’ la Eurocontent non paghera’ mai, perche’ ha visto bene di dichiarare il fallimento ad aprile 2011. A nulla e’ valsa la successiva e ulteriore multa di euro 30.000,00 comminata dall’Antitrust per non aver ottemperato al provvedimento di condanna. Si tratta di 990.000,00 euro che le casse dello Stato italiano non vedranno mai, cosi’ come gli utenti truffati non vedranno mai i 96,00 pagati alla Eurocontent (secondo la stessa Antitrust si tratta di somme pagate fra i 500.000,00 euro e il milione di euro).

E forse non e’ un caso – ma si resta nella sfera delle ipotesi ad oggi non dimostrate, che un’indagine penale aiuterebbe a chiarire – che all’indomani del fallimento della Eurocontent Ltd, si sia materializzata la Estesa Limited.

Questa volta pero’ non in Germania, e’ troppo vicina all’Italia, c’e’ troppo coordinamento fra gli organi italiani e quelli tedeschi, ed entrambi i Paesi hanno normative armonizzate sotto l’egida dell’Unione Europea. Meglio cambiare continente, le Seychelles ad esempio…
Singolare pero’ che le lettere di sollecito inviate a mezzo posta partano dalla Germania…

Immaginiamo che anche l’Antitrust si trovi in oggettiva difficolta’, poiche’ sa bene che potrebbe ripetersi la stessa storia di Easy-download, tanto lavoro di indagine, un ottimo provvedimento che si conclude con un buco nell’acqua, perche’ non basta comminare sanzioni per fermare questo “mercato”. Ecco allora il senso del comunicato dell’Antitrust di ieri: “L’Antitrust, che sta concludendo l’istruttoria avviata per pratica commerciale scorretta nei confronti di Estesa Limited, ha anche deciso di inviare alla Polizia Postale, alla Procura della Repubblica e alla Guardia di Finanza una segnalazione sul fenomeno in atto”.

L’apertura di un fascicolo penale, ammesso che non ci siano gia’ indagini in corso, e l’ipotesi di una condanna per truffa saranno un deterrente migliore delle sole sanzioni economiche.

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