Italia
Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa ASATI, a firma del presidente Franco Lombardi, sullo scandalo Sparkle e le attese azioni di responsabilità.
Il Presidente Telecom Franco Bernabè, nel corso del processo Sparkle presso la I Sezione Penale del Tribunale di Roma, ascoltato in qualità di teste avrebbe riferito al PM Giovanni Bombardieri come riportano le agenzie di stampa. che il rapporto ispettivo e di audit indussero la dirigenza Telecom Italia nel 2007 ad interrompere le attività commerciali avviate da TIS per il forte sospetto che ci potesse essere una frode dell’IVA, “anche se non furono adottati provvedimenti“.
Telecom avrebbe infatti versato successivamente ben 418 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate per sanare gli accertamenti intercorsi nel frattempo.
Sempre Bernabè avrebbe poi proseguito aggiungendo che fu l’ing. Buora a sollecitare sempre nel 2007- prima che Bernabè stesso fosse nominato nel CdA Telecom – l’interruzione delle attività di TIS, “che pure costituivano una dimensione rilevante nei conti Telecom, tanto da incidere nel consolidato“.
Due domande: avevano un fondamento le denunce ASATI più volte segnalate agli Organi sociali ed anche alla Consob relativamente al fatto che nel 2006 e nel 2007 i dati inseriti nel Bilancio e nel Consolidato del gruppo Telecom Italia non erano veritieri e che quindi, nel corso delle Assemblee sociali di approvazione dei rendiconti sociali del 2007 e del 2008, non è stata assicurata la parità informativa a tutti gli azionisti?
Sarebbe stato opportuno e fondamentale che la nuova gestione Telecom, insediatasi a fine 2007, senza attendere le decisioni della magistratura di inizio 2010 e prima di intervenire con il restatment sui conti aziendali denunciasse lei i fatti .Con quale valuta sono stati pagati effettivamente i 418 milioni di euro di sanzioni all’Agenzia delle Entrate?