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Comunicato Asati sulla recente sentenza della Cassazione del 21 settembre 2011

Italia


Pubblichiamo integralmente la lettera Asati, Associazione piccoli azionisti di Telecom Italia, a firma del suo presidente Franco Lombardi, relativa alla sentenza della Corte di Cassazione, del 21 settembre 2011, sui dossier illegali.

Il Rapporto Deloitte va integrato. A quando l’aggiornamento e la pubblicazione del Rapporto Deloitte?“, si legge nella lettera del presidente Asati. “Cosa attende ancora la Consob per intervenire? – scrive ancora Lombardi – Nei giorni scorsi è passata quasi sotto silenzio una importante pronuncia della Cassazione che ha escluso il reato di appropriazione indebita da parte di Cipriani ai danni di Telecom Italia per le attività di dossieraggio illegale ( all.1 cfr Il Giornale del 21 settembre 2011 a pag.24 e dispositivo della Corte di Cassazione).

ASATI confida quindi che sia giunto il tempo per i Vertici Telecom Italia, per il CdA e per il Collegio sindacale di riconsiderare la propria posizione in merito all’avvio delle procedure per esperire l’azione di responsabilità nei confronti degli ex Amministratori e dirigenti apicali nel periodo 2001-2006.

Ancora nell’Udienza del 26 settembre 2011 presso il GIP Giuseppe Gennari, anche la famosa Operazione K rientra tra i documenti restituiti ai PM di Milano per procedere nelle indagini. Operazione peraltro sembrerebbe mai citata in dettaglio dagli avvocati Cova e Santamaria, di TI, nella Memoria presentata al Gup Panasiti nell’aprile 2010 ( all.2 cfr Memoria Telecom del 19 aprile 2010). Memoria , si sottolinea, tutta incentrata proprio sul reato di appropriazione indebita da parte del Cipriani.

Ancora una volta pertanto ASATI chiede a Consob di intervenire affinchè siano date al mercato le giuste e aggiornate informazioni sui tanti fatti illegali avvenuti in Telecom nel periodo 2000-2007, sul loro costo complessivo e sull’evidenza pubblica da dare al Rapporto Deloitte che , a nostro modesto avviso , andrebbe totalmente rivisitato. E’ ora di fare chiarezza definitiva e di disperdere la nebbia, a tutela di tutti gli azionisti di Telecom Italia“.

 

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