Italia
Considerazioni dell’Associazione Azionisti Telecom Italia – ASATI, a firma del presidente Franco Lombardi, sul dibattito e le proposte relativi alle reti di nuova generazione in fibra ottica prodotte dall’ufficio studi dell’associazione composto da professori universitari di formazione economica e da ex dirigenti di Telecom Italia.
– Quanto sta emergendo sulla stampa sulle strategie di Metroweb -o meglio del Fondo F2i– è di vitale importanza per il futuro di Telecom Italia e non può essere liquidato con un incondizionato supporto al progetto di Metroweb ,visto che la rete è l’asset più importante della stessa Telecom Italia.
– Dalle dichiarazioni fatte sembrerebbe che TI abbia demandato ad altri -F2i- strategie e azioni per lo sviluppo della NGN e ciò ad avviso ASATI è inconcepibile e inaccettabile. A meno che non ci sia un accordo tra TI e F2i, oppure tra Telco e F2i ,che però a questo punto dovrebbe essere reso noto per trasparenza verso il mercato;
– F2i( e Metroweb) non ha né le risorse finanziarie né le professionalità necessarie per essere il leader di un progetto di sviluppo della rete NGN. Una cosa è acquistare una rete esistente e ampiamente profittevole grazie ai ricchi contratti già in essere con Fastweb e Telecom Italia (caso Metroweb),oppure acquistare altre reti metropolitane molto più piccole,una cosa completamente diversa è progettare e realizzare nuove reti a larga banda e poi gestirle!Dove sono i progettisti,i realizzatori,gli uomini dell’esercizio e della manutenzione, professionalità esistenti invece da sempre in TI?
-Per quanto riguarda le risorse finanziarie,come ampiamente noto, la realizzazione di NGN richiede investimenti che pur limitandosi ad alcune aree metropolitane,partono da 2 mdi di?,largamente al di sopra delle disponibilità di F2i che dovrebbe quindi cercare co- investitori per il capitale di rischio e banche disposte a fare credito,proponendo un progetto con garanzie e ritorni adeguati. Quale sarebbe in questo caso il ruolo di TI? Prendere ancora una volta in affitto la capacità come per Metroweb rinunciando quindi definitivamente al suo ruolo,oppure coinvestire decidendo di volta in volta a quali progetti partecipare?
-Dalle dichiarazioni che si leggono in questi giorni sulla stampa sembra che, per quanto riguarda lo sviluppo della rete TI, voglia concentrarsi su LTE lasciando ad altri (Metroweb) la rete in fibra. E’ noto però che le stazioni radio LTE -molto più numerose e diffuse di quelle UMTS – richiedono una rete altrettanto diffusa di collegamenti in fibra ottica verso i nodi di rete (il cosiddetto back-hauling).Sarà anche questa affidata a F2i-Metroweb, rinunciando quindi TI ancora di più alla sua missione,oppure TI la realizzerà separatamente,con un evidente assurdo spreco di risorse?
-Sempre sulla stampa si legge della possibilità che TI conferisca a un certo punto la sua rete in rame,e ci si chiede in quale società (Metroweb-si badi bene, società non quotata in Borsa; una newco da costituire; tante newco per le singole città per la gioia degli amministratori locali) a quali condizioni per l’accesso rispetto agli altri operatori,in che tempi. Una cosa è certa;in aree dove ci sarà da un lato una rete moderna in fibra-di proprietà di altri- e dall’altro più reti LTE-di cui una di TI- c’è da chiedersi a quale valore TI potrà conferire la rete in rame. E col passare del tempo sarà, per forza di cose ,sempre un valore minore!
-Ci si chiede infine quale sarà in futuro il ruolo di TI,tra l’impossibilità di rispondere all’attacco degli OTT che catturano tutta la crescita del settore,la difficoltà di resistere alla concorrenza sul mobile,e,da ultimo,la rinuncia a sviluppare e valorizzare l’unico vero asset della Società insieme alle indiscusse professionalità tecniche esistenti ,cioè la RETE!
In conclusione ASATI ribadisce con forza che nell’interesse della Societa’ , dei suoi azionisti e dei dipendenti , per la finanza di TI che ha un budget, di costi ed investimenti totali di circa 10 Mld.i l’anno, non costituisce un problema investire qualche centinaia di milioni di euro l’anno con ritorni degli investimenti piu’ lunghi rispetto ai 3-4 anni ad oggi considerati . Quale la posizione dei nostri colleghi azionisti di Telco? Di Telefonica? Della Findim? Di Assogestioni e degli altri fondi proprietari? Fiduciosi, attendiamo le singole valutazioni. Per una volta e in un momento di crisi come l’attuale ,sarebbe auspicabile che ognuno esprimesse i propri punti di vista con serietà e pubblicamente, non al chiuso di sale riunioni di CdA. Non investire sulla rete NGN in fibra ottica , nelle prime 12 citta’ Italiane, sarebbe un errore tenendo presente che la redditivita’ della rete fissa continuera’ ad essere interessante anche nei confronti del mobile dove la presenza di piu’ reti concorrenti sta drasticamente riducendo i margini