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Appello AGIS e sindacati su indennità di disoccupazione agli artisti

Italia


La sentenza della Corte di Cassazione (20/05/2010 n. 12355) che ha portato l’Inps a emettere la circolare 105 dell’agosto 2011, con la quale si sancisce l’improprietà della corresponsione dell’indennità di disoccupazione agli artisti, “evidenzia una volta di più l’urgenza di norme di legge che parifichino, in materia di gestione del mercato del lavoro, protezione sociale e diritti, lo spettacolo agli altri settori produttivi, e riconoscano la dignità di lavoratori agli artisti“. E’ quanto dichiarano i sindacati Slc Cgil, Uilcom Uil, Fistel Cisl e l’Agis, in un appello rivolto alle rappresentanze parlamentari, all’Inps e all’Enpals.

L’evidente contraddizione – continua l’appello – tra la figura dell’artista, cui evidentemente il punto 5 del comma 1 art.40 del Regio Decreto 1827/35 fa riferimento, e la realtà attuale dell’organizzazione della produzione dello spettacolo e della condizione di lavoro degli artisti, non può essere pagata dai lavoratori con la perdita di quel minimo livello di protezione sociale rappresentato dall’indennità di disoccupazione“.

Per altro, prima della suddetta circolare, la ‘definizione’ di artisti data dall’Inps, nei suoi messaggi e circolari, appariva certamente più coerente con il profilo lavorativo che caratterizza queste figure: gli artisti non destinatari dell’assicurazione contro la disoccupazione involontaria sono i lavoratori operanti nella più ampia autonomia dei compiti assunti, in quanto espressione personalistica del soggetto, che svolgono la propria attività senza l’apporto dell’imprenditore. E’ evidente che questa interpretazione della figura dell’artista (per quanto oggi superata) è esattamente quella più corrispondente alla ratio del Regio Decreto Legge n.1827 del 1935, convertito in legge n.1155 del 1936. Noi riteniamo quindi che il rigoroso rispetto della legge, e dell’interpretazione della Cassazione, portino a individuare, per via amministrativa, esclusivamente nelle figure ‘operanti nella più ampia autonomia dei compiti assunti in quanto espressione personalistica del soggetto ….’ coloro ai quali non può essere corrisposta l’indennità contro la disoccupazione involontaria“.

Per quanto sopra siamo a chiedere: 1) che l’Inps riveda la circolare 105 alla luce delle indicazioni fornite dall’ampia platea di rappresentanze sociali e di settore presenti all’incontro del 30 settembre u.s. a Roma; 2) che l’Enpals attivi un tavolo con le parti sociali per la ridefinizione dei codici di riferimento professionali in coerenza con quanto definito dai CCNL; 3) che le forze parlamentari di maggioranza e opposizione procedano rapidamente all’abrogazione del punto 5, comma 1, art.40 del R.D.L. 1827/1935 e all’art. 7 del regolamento di cui al R.D. 7 dicembre 1924 n. 2270; 4) che le stesse forze parlamentari s’impegnino, in stretto contatto con le rappresentanze di settore, alla costruzione di un sistema di welfare specifico per tutte le figure professionali che operano in questo delicato settore”.

All’appello aderiscono inoltre: SAI -Sindacato Attori Italiano; SLC CGIL; ANAC-Ass.ne Nazionale Autori Cinematografici; Forum Attori; FISTEL CISL; ANAD‐Ass.ne Nazionale Attori Doppiatori; Coordinamento Attori; UILCOM UIL; ApT; Associazione per il Teatro; SIAM;Sindacato Italiano Artisti della Musica; Note Legali; Metis Studio Associato; SACT Scrittori Ass.ti Cinema Televisione Italiani; Doc Servizi Società Cooperativa; ASSTeatro; Ass.ne Sindacale Scrittori di Teatro; Fed.It.Art; Federazione Italiana Artisti; SNS – Sindacato Nazionale Scrittori; CGIL; Articolo 21; ANART;Ass.ne Naz.le Autori Radiotel. e Teatrali; ARCI; Ass.ne Ricreativa e Culturale Italiana; Federazione CEMAT; Centri Musicali Attrezzati; SNCCI;Sindacato Naz.le Critici Cinemat. Italiani.

 

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