ANICA e RAI lanciano la rinnovata rubrica Appuntamento al Cinema

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92 passaggi contro i 27 della precedente versione, una più qualificata programmazione che, oltre alle reti generaliste RAIUNO, RAIDUE e RAITRE, coinvolge anche i nuovi canali digitali della RAI, una segmentazione degli spazi e una differenziazione in moduli della durata di uno e tre minuti che intendono avvicinare il cinema ai diversi pubblici delle televisioni: sono queste le grandi novità della storica rubrica d’informazione cinematografica APPUNTAMENTO al CINEMA che l’ANICA e la RAI hanno presentato oggi.

Il nuovo palinsesto, che è stato inaugurato lo scorso 25 settembre, ha già prodotto dei risultati molto positivi, facendo aumentare di quasi il 60% i contatti del pubblico in queste prime tre settimane, rispetto all’analogo periodo del 2010, e addirittura del 90% rispetto alla settimana precedente alla nuova modalità di programmazione.

La presentazione di APPUNTAMENTO al CINEMA è stata però anche l’occasione per un confronto aperto tra l’industria cinematografica e l’emittente pubblica, vista anche la presenza del vice Direttore Generale RAI Antonio Marano, a sottolineare un rinnovato interesse del servizio pubblico nei confronti dell’industria del cinema.
Il presidente dell’ANICA, Riccardo Tozzi, ha posto con forza la necessità di una riqualificazione della presenza e del posizionamento del prodotto cinema in tv, anche come ricaduta dei recenti successi delle pellicole nazionali nella programmazione in sala.

Angelo Teodoli, Direttore dei palinsesti RAI, ha risposto manifestando la grande considerazione che l’emittente pubblica ha per il cinema: “per noi il cinema non è solo fornitore di contenuti, ma anche creatore di comunità.” Teodoli ha messo in evidenza la scommessa digitale della RAI e delle opportunità che apre per una migliore valorizzazione del cinema, sia dal punto di vista della programmazione che della promozione.
Roberto Nepote, direttore di RAI Gold, la struttura che segue le due reti tematiche RAI Movie e RAI Premium, ha illustrato le linee guida del canale RAI dedicato al cinema, con una forte vocazione alla programmazione di cinema italiano: alle pellicole nazionali è riservata più del 60% dell’offerta complessiva, all’interno della quale il 40% è rappresentato dai classici (pellicole antecedenti al 1970), il 45% dalle commedie degli anni Settanta e Ottanta e il 15% dalle produzioni più recenti.
“Abbiamo voluto mantenere la nostra proposta tematica di cinema free- ha esordito Antonio Marano nel suo intervento- perché crediamo nella nostra missione di educazione e di affezione a uno strumento importante per la crescita individuale come il cinema. Il problema è: il cinema crede nella tv free?

Secondo il vice Direttore Generale della RAI l’offerta free permette di fidelizzare il pubblico, attraverso una programmazione stabile. Che, secondo Marano, va sostenuta anche da una promozione ad hoc, al momento della trasmissione in tv, che invece viene trascurata.
Immediata è stata la risposta di Riccardo Tozzi, il quale ha ammesso la necessità di far recuperare freschezza al prodotto cinema, che spesso arriva troppo debole alla finestra della televisione free, ma a fronte di una valorizzazione a tutti i livelli, da parte dell’emittente pubblica, del prodotto.
Interessante l’annotazione di Paolo Del Brocco, Amministratore delegato di RAI Cinema, presente all’incontro: ha infatti sottolineato come la RAI sconti una carenza di budget dovuta alla forte evasione rispetto al pagamento del canone: “Sono circa 800 milioni di euro che mancano all’appello, che privano la RAI di risorse importanti da investire, anche nel cinema.”
 

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